Richiede un Pc potente. Non esiste (ancora) per Mac, ma a Mountain View dicono che ci stanno lavorando sopra. Google Earth, il software che la casa delle ricerche ha comprato pochi mesi fa e reso gratuita (seppure ancora in fase di sviluppo) partendo da Keyhole 3D è una “applicazione che richiede larga banda e capacità di grafica tridimensionale che non tutti i computer hanno”.
I risultati però sono spettacolari. A Mountain View
la definiscono “Una interfaccia tridimensionale per il pianeta” e chi ha a disposizione un Pc e la voglia scaricare consente di avere visualizzazioni spettacolari della superficie del mondo, con numerose città ricostruite fino al dettaglio dei palazzi in modo tale da permettere ricerche di indirizzi degne di Blade Runner.
Sì, perché lo scopo di Google Earth in definitiva è sempre quello: esplorare nuovi modi di visualizzare i risultati delle ricerche. L’interfaccia, che potremmo definire una evoluzione di GoogleMaps, consente di effettuare ricerche su base ancora differente. Muoversi all’interno degli ambienti cittadini, librandosi al di sopra dei palazzi e dei grattacieli sino a raggiungere il punto indicato dal “fumetto” di Google è affascinante e potenzialmente apre a un mondo diverso di organizzare la conoscenza sul territorio.
Le tre principali funzioni del software, Fly To, Local Search e Directions ricoprono i due ambiti principali (ricerca di itinerari e ricerca di posti in una determinata area), aggiungendone una videoludica degna di una generazione di utenti cresciuta con il senso dello stupore dei video games.
L’applicazione, si diceva, è gratuita. Ma ne esiste anche una versione a pagamento, 20 dollari l’anno per Google Earth Plus, che consente di accedere a una risoluzione maggiore, supporto di periferiche Gps e possibilità di mettere segnalibri e prendere appunti a margine delle mappe, oltre a quella di disegnare oggetti sulla superficie terrestre, magari per iniziare a tracciare le linee di un progetto da far vedere agli amici e ai clienti.
