Apple potrebbe lanciare in ritardo il nuovo iPhone 5 a causa della scarsità di chip baseband di Qualcomm. Il riferimento è ai chip UMTS/LTE che permettono la comunicazione di iPhone sulle reti cellulari. Secondo quanto pubblicato da First Financial Daily, riportato da ChinaTimes, si è verificato un picco di domanda per chip baseband di ultima generazione costruiti con processo a 28 nanometri, gli stessi chip che Apple avrebbe selezionato per costruire il prossimo iPhone. Gli impianti in grado di costruire chip a 28 nanometri sono disponibili solo presso un numero limitato di società, per questa ragione Qualcomm si sarebbe già rivolta a United Microelectronics e anche a Samsung per incrementare la produzione. Il problema si sarebbe inoltre verificato solo in queste ultime settimane: si prevede che la scarsità di chip sarà risolta solamente entro la fine di quest’anno.
Come spesso accade per le anticipazioni non è possibile stabilire il grado di attendibilità delle informazioni riportate. Questo risulta ancora più vero nel caso delle testate cinesi che, pur vantando buoni agganci nel mondo della costruzione, spesso risultano poco attendibili nel prevedere i piani di Apple. Pur ammettendo l’esistenza di un problema reale di fornitura per chip a 28 nanometri di Qualcomm rimane infatti da appurare se Apple abbia scelto o meno questo chip baseband in particolare. Storicamente Cupertino impiega componenti con tecnologie e processi ben avviati e testati, preferendo così garantirsi la sicurezza delle forniture piuttosto che tentare di impiegare gli ultimi ritrovati tecnologici con il rischio di incappare in problemi che spesso si verificano con tecnologie non sufficientemente rodate.
Infine occorre tenere presente un altro dettaglio che sembra ridurre le probabilità di un ritardo nel lancio del nuovo iPhone. Fino a oggi tutti i principali analisti e anche il volume crescente delle anticipazioni non ufficiali puntano indistintamente a un lancio tra fine settembre e metà ottobre. Il nuove allarme di oggi è il primo in contrasto con tutte le previsioni circolate fino a questo punto e, come tale, va accolto con un pizzico di cautela in più.
