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iRadio, Universal firma, Warner e Sony ancora no

Universal sì, Warner quasi, Sony ancora no. Questo sarebbe lo stato delle firme sui contratti tra Apple e le principali case discografiche per l’avvio della iRadio, il servizio di musica in streaming che dovrebbe apparire in iTunes e sui dispositivi mobili di Cupertino nei prossimi mesi.

Secondo quanto riferisce il Financial Times, il principale ostacolo che si frappone tra la volontà e la possibilità di lanciare la nuova funzione è la differenza tra offerta e domanda. Apple inizialmente si sarebbe detta disposta a pagare sei centesimi di dollaro ogni 100 brani trasmessi, ma poi avrebbe aumentato la tariffa a 12,5 centesimi per cento brani. In più sarebbe stato predisposto uno schema di pagamento che prevede, oltre che il pagamento delle semplici royalties per brano, anche una percentuale sulla pubblicità raccolta. Infine Apple avrebbe anche dato garanzie su una somma minima anche se le previsioni sulla fruizione del servizio dovesse risultare superiore a quelle effettiva. In questo modo le case discografiche si troverebbero coperte da brutte sorprese se i clienti dimostrassero di non gradire il sistema allestito da Apple.

Secondo il Financial Times al momento questo modello avrebbe convinto solo Universal anche se non è chiaro e le condizioni economiche proposte (i 12,5 centesimi ogni cento brani) siano stati messi nero su bianco o se la multinazionale dell’intrattenimento è riuscita a spuntare una cifra superiore. Warner, altra grande casa discografica, starebbe ancora trattando ma sarebbe vicina ad un accordo. Chi, invece, è ancora distante dal siglare un patto è Sony che avendo interessi diretti nel mercato sia dei contenuti che dei supporti (produce TV, stereo, dispositivi mobili, cellulari) è molto più circospetta delel due concorrenti.

Oltre che “chi c’è e chi no”, un aspetto interessante viene sottolineato dal Financial Times: la iRadio non dovrebbe consentire di ascoltare brani a scelta del cliente, ma potrebbe essere un servizio che presenta una selezione di brani musicali e specialmente di nuovi brani, di fatto estendendo e ampliando l’offerta già oggi, in qualche modo, presente in iTunes che saltuariamente permette di ascoltare in streaming interi album prima dell’uscita degli stessi. questo consentirebbe ad Apple, dice il Financial Times, di non cannibalizzare il mercato del negozio iTunes. In compenso Apple non farebbe pagare il servizio della iRadio, sostenendolo solo con la pubblicità.

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