La fusione tra HP e Compaq procederà senza ulteriori ostacoli. La richiesta da parte di Walter Hewlett di bloccare l’incorporazione è stata infatti respinta ieri dal giudice del Delaware presso la quale era stata deposta.
Nel corso del processo erano emerse testimonianze preoccupate da parte di alcuni manager di HP e di Compaq sulla bontà finanziaria dell’operazione. Secondo Hewlett, che si è opposto fin dal primo momento alla fusione, si trattava dell’evidenza che essa non era negli interessi degli azionisti.
Il giudice ha però dato torto al figlio del fondatore di HP su tutta la linea. HP non ha diffuso false analisi sulla validità dell’operazione e non ha convinto in maniera illegale alcuni azionisti a votare a favore.
Hewlett ha successivamente annunciato che non ricorrerà contro la decisione e che cercherà di fare la sua parte come rappresentante della fondazione che porta il suo nome perché si mantenuta e aumentata la salute finanziaria della nuova realtà che nasce dalla fusione tra HP e Compaq. La fondazione Hewlett è una delle maggiori azioniste di HP.
Hewlett resta però escluso dal consiglio di amministrazione della società da cui è stato estromesso proprio in seguito al procedimento giudiziario. E’ la prima volta nella storia di HP che nessun membro delle due famiglie fondatrici, Hewlett e Packard, ne fa parte.
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Il giudice dà ragione ad HP
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