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Infinity Blade 2, la recensione: il Re è morto, lunga vita al Re!

Rivelato a sorpresa nel corso della conferenza dedicata all’annuncio di iPhone 4S, Infinity Blade 2 rappresenta senza dubbio una delle uscite ludiche più attese dall’utenza iOS, e in particolare da chi non vedeva l’ora di mettere alla prova l’hardware di iPad 2 o del nuovo modello di iPhone. La stessa Epic, assieme ai ragazzi del team di sviluppo Chair Entertainment, sembrava puntare particolarmente su quello che è il seguito di uno dei titoli di maggior successo su App Store, tant’è che il lancio di Infinity Blade 2 è stato accompagnato da un romanzo, una colonna sonora e una serie di video diari in cui gli sviluppatori elencavano tutte le novità del gioco. E di novità, almeno nei primi minuti, il titolo sembra prometterne diverse, pur restando piuttosto fedele alla formula dell’originale e pur essendo ambientato nello stesso universo fantasy.

Se nel primo Infinity Blade lo scopo del giocatore era quello di eliminare il potente Re Dio, affrontando in un ciclo infinito lo stesso castello ad ogni sconfitta, stavolta Chair si è sforzata di realizzare un canovaccio narrativo un minimo più interessante. Dopo aver battuto la sua nemesi, il protagonista parte per un viaggio alla ricerca dell’Artigiano dei Segreti, allo scopo di sbloccare i vari sigilli che nascondono una misteriosa forza tanto antica quanto pericolosa. La trama si articolerà portando l’eroe ad affrontare una serie di guardiani e boss più o meno potenti, ma soprattutto a scoprire la reale natura di quel mondo, attraverso un colpo di scena sicuramente familiare ai fan di Assassin’s Creed. Altra novità è rappresentata dai dialoghi tra i personaggi, molto più presenti e importanti, stavolta interamente doppiati in inglese. 

Tuttavia, superata la sorpresa iniziale dovuta alle poche novità introdotte in termini di narrazione, ci si trova davanti a un’esperienza pressoché identica a quella del primo Infinity Blade. Il nuovo castello è senza dubbio più ampio di quello esplorato nel capitolo originale, il che porta a un numero maggiore di stanze da visitare e a una buona quantità di bivi. Gli sviluppatori hanno comunque deciso di non abbandonare la vecchia struttura ciclica: nel caso in cui dovesse essere sconfitto da un nemico comune, il giocatore ha la possibilità di ricominciare dall’ultimo checkpoint, ma una disfatta contro un boss vuol dire ricominciare il viaggio dall’inizio (pur conservando armi ed esperienza), permettendo sí di continuare a potenziare il proprio altre-ego e ad ottenere nuove armi nell’attesa della battaglia definitiva, ma allo stesso tempo aumentando sensibilmente la ripetitività dell’esperienza stessa.

Anche le meccaniche dei combattimenti sono rimaste quasi immutate, col giocatore che alterna fendenti e parate con la spada trascinando il dito nelle varie direzioni del touchscreen, oppure attivando incantesimi e attacchi speciali attraverso un tocco delle rispettive icone. Non mancano alcune gradite novità, perlopiú legate ai nuovi tipi di arma bianca utilizzabili. Se con spada e scudo il gioco resta identico a com’è sempre stato, impugnando un’arma pesante è impossibile schivare i colpi, ma si ha accesso a nuovi tipi di parata e ad attacchi ancora più potenti. Combattendo con due spade, invece, si perde la possibilità di bloccare i fendenti nemici, pur tuttavia ottenendo una destrezza tale da infliggere più combo concatenate. Oltre ad armi, armature, scudi, elmi e anelli, stavolta è anche possibile trovare o acquistare alcune rune magiche, le quali, se applicate all’equipaggiamento in proprio possesso, possono conferire al giocatore tutta una serie di bonus. Per il resto, i fan di Infinity Blade non troveranno nulla di particolarmente nuovo: si schiva, si para e poi si attacca finché l’avversario non bloccherà a sua volta i nostri colpi.

Parlando di Infinity Blade non si può ovviamente sorvolare sulla componente tecnica. Quello di Epic è senza dubbio il gioco mobile che meglio sfrutta la potenza del motore grafico Unreal Engine, con una quantità di dettaglio impressionante, sebbene i maggiori passi avanti rispetto al primo episodio si notino soprattutto nell’illuminazione e nella gestione delle luci. Ancora una volta il titolo propone una serie di scorci mozzafiato, mentre un plauso va alla coreografia dei combattimenti, ancora più spettacolari grazie a nuove animazioni del protagonista e dei suoi avversari.

Conclusioni
Infinity Blade 2 è senza dubbio un titolo che dimostra come sia possibile lanciare su iOS un gioco caratterizzato da un valore produttivo all’altezza dei giochi per console, accompagnando il lancio con una serie di prodotti cross-mediali (come romanzi e colonne sonore). I miglioramenti in termini tecnici sono più che evidenti, e senza dubbio siamo davanti al titolo visivamente più impressionante visto finora su App Store. Eppure, difficilmente Infinity Blade 2 sarà ricordato come il gioco che ha consacrato esperienze più profonde sui dispositivi iOS, sia per un combat system tutto sommato superficiale, sia perché si porta dietro quella stessa ripetitività che fu uno dei più grossi punti deboli dell’episodio precedente.

Infinity Blade 2 è acquistabile su App Store al costo di 5,49€.

Pro
– Graficamente impressionante
– Più varietà rispetto al precedente episodio…

Contro
– …ma resta ancora estremamente ripetitivo
– Combat system superficiale nonostante le novità
– Una trama ancora insignificante

Grafica 10
Storia 6
Audio 8.5
Giocabilità 7.5
totale 7.5

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