Nel 1964 uno dei fondatori di Intel, Gordon Moore, lanciava la sua fanosa legge: ogni 18 mesi la velocità dei processori raddoppia e il costo si dimezza. Oggi Pat Gelsinger, Chief Technology Officer dell’azienda di Santa Clara numero uno nella produzione di processori, estende questa legge al settore della comunicazione.
In pratica, Intel lancia da Monaco di Baviera, dove si sta svolgendo la Conferenza europea per gli sviluppatori, la sfida al settore Wireless. L’azienda ha investito 1,4 miliardi di euro in ricerca e sviluppo in un momento nel quale molte aziende hanno tagliato i fondi per evitare di andare in rosso.
E di fronte alla platea degli sviluppatori europei Intel presenta tre tecnologie in via di sviluppo:
-sistemi basati su MEMS (Micro Electronic Mechanical Systems), che consentono di mantenere la promessa (finora mai mantenuta) di una connessione “always on”
-Sensor Network basati sui ritmi di crescita del settore dei microprocessori per ragiungere reti molto ampie basate su centinaia di devices connesse senza fili
-Switch ottici basati su semiconduttori che fanno sposare la funzionalità delle logiche digitali con device ottico-elettroniche su un unico chip di silicio, per ridurre i costi delle connessioni in fibra ottica e aumentare la velocità di connessione.
In più, Intel vede nel settore delle comunicazioni modulari un’altra grande opportunità per il futuro: basta alle soluzioni proprietarie, da oggi la parola d’ordine è l’integrazione attraverso moduli differenti di standard consolidati o in via di consolidamento. Come dire: una promessa di matrimonio per il Wireless 802.11a e b, che è diventato standard grazie al lavoro di una azienda di Cupertino…