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Addio (forse) alla legge che obbliga a visualizzare il consenso per i cookie

Forse potremo dire addio ai fastidiosi e inutili messaggi che appaiono quando visitiamo un sito, quella che in gergo si chiama “Informativa e consenso per l’uso dei cookie”. È una delle proposte contenute nelle nuove norme per tutte le comunicazioni elettroniche. Tra le diverse che si stanno valutando, atte a tutelare maggiormente la riservatezza nelle comunicazioni elettroniche e allo stesso tempo predisporre nuove opportunità commerciali, ci sono anche norme più semplici sui cookie. In particolare è prevista la semplificazione della cosiddetta “disposizione sui cookie”, che ha dato luogo a un numero eccessivo di richieste di consenso per gli utenti di internet.

Le nuove norme – si legge sul sito della Commissione, permetteranno agli utenti di avere un maggiore controllo sulle impostazioni, consentendo di accettare o rifiutare facilmente il monitoraggio dei cookie e di altri identificatori in caso di rischi per la riservatezza. La proposta chiarisce che il consenso non è necessario per i cookie non intrusivi che migliorano l’esperienza degli utenti (ad esempio, quelli che permettono di ricordare la cronologia del carrello degli acquisti). Il consenso non sarà più necessario per i cookie che contano il numero di utenti che visitano un sito web.

Esempio cookies

In pratica, questo potrebbe singificare la possibilità di specificare al browser se accettare o meno i famosi cookies una volta per tutte (con la possibilità di riconsiderare questa scelta in qualsiasi momento). Atra novità su cui la Commissione sta lavorando è considerare le applicazioni di messaggistica come WhatsApp, Messenger e alte alla stregua di operatori dei tradizionali operatori di telecomunicazioni. “Il 92% degli europei ritiene importante mantenere la riservatezza delle e-mail e dei messaggi online. Tuttavia, la vigente direttiva ePrivacy si applica unicamente agli operatori di telecomunicazioni tradizionali. Le norme in materia di riservatezza si applicheranno d’ora in poi anche ai nuovi operatori che forniscono servizi di comunicazione elettronica – ad esempio WhatsApp, Facebook Messenger, Skype, Gmail, iMessage, Viber.

Sono in arrivo anche norme di protezione contro lo spamming: la proposta vieta le comunicazioni elettroniche indesiderate, indipendentemente dal mezzo utilizzato, ad esempio email, SMS e, in linea di principio, anche chiamate telefoniche se gli utenti non hanno dato il consenso. “Gli Stati membri possono optare per una soluzione che conferisca ai consumatori il diritto di opporsi alla ricezione delle telefonate a scopo commerciale, per esempio mediante la registrazione del loro numero in un elenco di nominativi da non chiamare. Gli autori delle telefonate a scopo commerciale dovranno mostrare il proprio numero telefonico o utilizzare un prefisso speciale che indichi la natura della chiamata”. Tutto quanto sopra dovrebbe essere approvato entro e non oltre il 25 maggio 2018.

 

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