Con iOS 26 Apple permetterà per la prima volta agli utenti europei di sostituire le app Telefono e Messaggi con alternative di terze parti capaci di gestire chiamate e SMS via rete mobile. Una novità che segna un punto di svolta per l’ecosistema iPhone, dovuta essenzialmente al regolamento del Digital Markets Act.
Una libertà attesa da anni
Per comprendere la portata dell’evento, atteso (era stato anticipato dal sito tedesco Heise) ma comunque molto rilevante, basta ricordare che dal primo iPhone, uscito nel 2007, Apple ha mantenuto un controllo totale su tutto ciò che riguarda chiamate e messaggi tramite rete cellulare. Fino a oggi, se si vuole fare una telefonata o inviare un SMS, bisogna passare per forza dalle app “Telefono” e “Messaggi” preinstallate.
Ma con il rilascio di iOS 26, gli utenti dell’Unione Europea, tra diverse mutilazioni, avere un vantaggio e finalmente uscire dal recinto e usare app di terze parti per effettuare telefonate classiche e inviare messaggi via rete mobile, inclusi SMS, MMS e RCS.
Due nuovi strumenti per gli sviluppatori
Per implementare questa novità, Apple ha predisposto due framework specifici:
- TelephonyMessagingKit, pensato per abilitare la gestione di SMS, MMS e RCS da parte di app terze, utilizzando la rete dell’operatore.
- LiveCommunicationKit, che consente a un’app di sostituire l’app Telefono di sistema diventando il dialer predefinito.
Questi strumenti permettono a un’app di accedere alla cronologia delle chiamate e dei messaggi, gestire le comunicazioni anche con iPhone bloccato, e avviare direttamente una telefonata da un numero toccato in rubrica, Safari o altre app. Naturalmente, tutto questo avviene nel rispetto delle regole imposte da Apple e solo con l’autorizzazione esplicita dell’utente.
Una funzione disponibile solo in Europa
Come previsto dalla documentazione Apple, queste nuove possibilità saranno riservate esclusivamente agli utenti che si trovano all’interno dell’Unione Europea. E non basta trovarsi fisicamente in Europa: l’utente dovrà impostare manualmente l’app di terze parti come predefinita per chiamate e/o messaggi, altrimenti il sistema continuerà a usare quelle Apple e le nuove API resteranno disattivate.
Le restrizioni valgono anche per chi sviluppa: solo gli sviluppatori con un Apple Developer account registrato in un Paese dell’UE potranno testare e pubblicare applicazioni che utilizzano questi framework.
Inoltre, Apple conferma che queste funzionalità sono limitate a iPhone. Nessuna apertura è prevista su iPad, su macOS o su visionOS.

Il Digital Markets Act è il vero motore del cambiamento
Apple non lo cita espressamente nella documentazione, ma è evidente che tutto nasce proprio dalla pressione del Digital Markets Act, la normativa dell’Unione Europea che impone ai grandi operatori digitali – i cosiddetti “gatekeeper” – di aprire le funzioni fondamentali dei propri ecosistemi alla concorrenza.
Negli ultimi mesi, Apple ha già concesso la possibilità di installare app da store alternativi, di usare browser con motori diversi da WebKit e di integrare metodi di pagamento esterni. L’apertura a chiamate e messaggi via rete mobile rientra nella stessa strategia di adeguamento minimo, con controlli molto stretti e attivazione limitata a chi risiede nell’UE.
Attualmente, lo ricordiamo, Apple sta contestando diverse delle imposizioni dell’Europa di fronte ad alcune delle quali sta rischiando una multa colossale.











