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Jobs: “Soli contro tutti, ma forti ugualmente”

Steve Jobs è rilassato, messo a suo agio dal giornalista di Fortune (rivista che nel tempo è sempre stata particolarmente attenta a quel che succede a Cupertino e al Ceo di Apple in particolare) e si mette a parlare. Raccontando tanti retroscena e particolari inediti o parzialmente inediti su quel che succede o è successo negli ultimi anni alla casa della Mela.

L’intervista non è disponibile online se non a pagamento, però una sintesi viene offerta da MacDailyNews (tra gli altri) e da questa prendiamo alcuni dei punti salienti.

Innanzitutto il business del software per Apple: una divisione cresciuta fino ad occupare gli attuali mille ingegneri e programmatori. Come mai? Perché, spiega Jobs, nel 1998 in un meeting con Adobe chiedemmo un aiuto a sviluppare software per i consumatori basato sull’allora nascente Mac OS X. Ci risposero di no, dice Jobs, e Apple decise di fare da sola.

In questo modo sono nate le applicazioni di iLife, che fanno dei computer di Apple delle vere e proprie macchine multimediali e superintegrate non appena accese, a differenza di quel che si può fare con un Pc basato su Windows appena comprato.

Ma non solo: la quota di Microsoft di 150 milioni di dollari in azioni senza diritto di voto (presa quando Steve Jobs tornò ad Apple come segno tangibile per aiutare l’amico-nemico di sempre da parte di Bill Gates) nel tempo è cresciuta ed attualmente è superiore a un miliardo di dollari.

Nel 2000 Steve Jobs era concentrato soprattutto sul video (con il primo iMovie) quando all’improvviso il Ceo di Apple capì che i ragazzi di tutto il mondo si scambiavano e scaricavano musica in formato Mp3. “Capimmo che sarebbe stata dura riuscire a inseguire e riconquistare quel mercato, ma ce la mettemmo tutta”: come sappiamo la missione è riuscita al di là  delle più rosee previsioni grazie a iTunes, iTunes Music Store e iPod.

Nell’articolo si parla anche dei quattro mesi necessari a creare iTunes, dei nove mesi che portarono al lancio di iPod nel novembre 2001 e della sfida gigantesca per una azienda con tutt’altra vocazione che è riuscita ad aprire il negozio di musica online iTunes Music Store.

Per quanto riguarda Microsoft e Longhorn, Steve Jobs è sicuro che si tratta di una storia vecchia: “ci avevano copiato con Windows 95, lo faranno di nuovo con Longhorn”. Ma MacOsX in questo momento offre una superiorità  di uso e tecnologica che secondo il Ceo di Apple non è raggiungibile facilmente dagli ingegneri di Redmond.

Infine, sono almeno tre dei più grandi produttori di Pc al mondo quelli chiedono insistentemente ad Apple di portare il suo sistema operativo su x86 e licenziarlo per Pc. Causa virus, difficoltà  di utilizzo e instabilità  varie di Windows, che sta stufando i consumatori. Ma Jobs dichiara nell’intervista che non ha nessuna intenzione di compiere questa mossa.

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