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Apple nel mirino: la candidata alla presidenza USA vuole smembrare i colossi high tech

Non ha avuto paura di affermarsi favorevole al crollo dei giganti dell’hi-tech la senatrice USA Elizabeth Warren: venerdì 8 marzo la candidata alla presidenza si è scagliata contro le aziende come Amazon, Facebook, Google e, naturalmente, Apple. Cupertino – secondo la Warren – non dovrebbe avere la possibilità di offrire attraverso l’App Store le proprie app. La senatrice ha annunciato un piano radicale per far crollare i giganti del tech, proponendo nuove restrizioni sulla libertà delle aziende tecnologiche nel controllo delle piattaforme proprietarie. 

La candidata statunitense vorrebbe impedire alle aziende, inclusa Apple, di sfruttare il potere monopolistico concesso dagli App Store imponendo tasse agli sviluppatori, promuovendo i propri servizi in modo migliore rispetto a quelli di sviluppatori terzi. 

Nell’annuncio ufficiale di Elizabeth Warren, la senatrice si concentra in particolare su Amazon, ma la CNBC ha confermato che la Warren ha messo anche Apple nel mirino e, in particolare, proprio il suo App Store, che è molto più di un semplice negozio. Una presa di posizione che suona come una risposta alle lamentele da parte di soggetti del settore che sanno di non poter competere su Apple Store con le applicazioni Apple. 

La proposta della Warren è quella di proibire alle società proprietarie di piattaforme e negozi online, di proporre e vendere servizi e applicazioni proprie su quelle piattaforme e in quei negozi online. Ad esempio, per quanto riguarda Amazon, le gamme dei prodotti Amazon Marketplace e Amazon Basics dovrebbero essere suddivisi in società separate e, per quanto riguarda Google, le offerte pubblicitarie di Google dovrebbero essere indipendenti dalla ricerca Google.

La senatrice Elizabeth Warren mette Apple nel mirino: auspica lo stop al monopolio dei giganti dell’hi-tech

La realizzazione di quanto auspicato e promesso, nel caso in cui la senatrice venisse eletta, non sarebbe immediata: questi piani, sicuramente, andranno modificati, subiranno variazioni e ripensamenti e dovranno essere convertiti in legge. Tuttavia questo annuncio rappresenta, per i giganti dell’hi-tech, e in particolare per Apple che sta puntando molto sui servizi, una minaccia da non ignorare. 

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