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L’app Zao come FaceApp, scambia i volti ma addio privacy

Non scaricate Zao, l’applicazione che in poco tempo ha scalato le classifiche di App Store in Cina e che potrebbe fare lo stesso anche nel nostro paese.

Nulla di male nel software in sé, creato per permettere di sostituire il volto dei personaggi famosi con il proprio all’interno di veri e propri videoclip. Insomma è un’app per giocare con la propria immagine ma è proprio questa che si rischia di perdere caricando le foto nell’app.

Secondo quanto riportano alcuni utenti su Reuters, in questo contesto Zao non sarebbe poi così diversa da FaceApp, l’app di cui si è parlato molto negli scorsi mesi in merito alla perdita dei diritti sulla propria faccia – tanto da richiedere perfino l’intervento dell’FBI – qualora fosse stata utilizzata per provare ad invecchiarla, ringiovanirla, truccarla o modificarla con nuove acconciature.

In quell’occasione l’azienda spiegò che le foto venivano caricate sui propri server per velocizzare l’elaborazione delle singole immagini qualora venisse applicata più di una modifica sulla stessa fotografia e che «La maggior parte» veniva eliminata entro 48 ore.

L’app Zao come FaceApp, scambia i volti ma addio privacy

A quanto pare con Zao le condizioni d’uso sono molto perfino peggiori: specificano infatti che nel momento in cui i consumatori caricano le proprie immagini nell’applicazione automaticamente accettano di rinunciare ai diritti di proprietà intellettuale sul proprio volto e consentono a Zao di utilizzare queste immagini per scopi di marketing.

Quindi non lo si fa per migliorare le prestazioni del servizio o far risparmiare traffico dati. Il punto è che le condizioni d’uso di app e software risultano spesso lunghe e tediose e perciò vengono accettate senza essere lette. Questa volta però, chiaramente complici anche le recenti polemiche scatenate dalle medesime condizioni d’uso di FaceApp, hanno fatto sì che gli utenti se ne accorgessero con sufficiente anticipo.

Di conseguenza sono partite subito le segnalazioni nei i forum degli utenti con domande dirette all’azienda stessa, che ha dichiarato di comprendere lo stato di ansia che si viene a creare quando c’è di mezzo la privacy: «We thoroughly understand the anxiety people have toward privacy concerns. We have received the questions you have sent us. We will correct the areas we have not considered and require some time».

Sinceramente non si capisce se stanno dicendo che renderanno più chiare le condizioni, se le modificheranno o se smetteranno di appropriarsene. Volete sapere la nostra? Se non desiderate vedere la vostra faccia stampata sulla confezione di cartone di una sconosciuta marca di latte  non fatevi tentare dal fatto che Zao è gratuita ed evitate proprio di scaricarla.

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