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L’Irlanda ha detto sì alla Global tax: non sarà più un paradiso fiscale per Apple

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L’Irlanda ha accettato di aderire all’accordo sulla Global corporate tax, introducendo un’aliquota globale minima del 15% per le aziende mettendo fine alla politica di fiscalità privilegiata che ha permesso ad aziende come Apple, Amazon Google e Facebook di agire nel paese, attirate dalla possibilità di pagare tasse bassissime sugli utili.

Paolo Gentiloni, commissario Ue all’economia, su Twitter scrive: «L’Irlanda aderisce all’accordo fiscale internazionale dell’Ocse. Un passo epocale ed estremamente positivo per gli sforzi collettivi dell’Europa per costruire un sistema fiscale globale più equo e stabile».

L’Irlanda, come noto, è sede di vari big del mondo IT, sfruttata come sede per le operazioni europee, avendo finora permesso di beneficare di un trattamento fiscale decisamente favorevole che permette di pagare solo il 12,5% sui profitti (l’aliquota più bassa del mondo sviluppato).

Il via libera all’aliquota minima del 15% è stato annunciato giovedì 7 ottobre dal ministro delle Finanze Paschal Donohoe alla vigilia della riunione dell’Ocse in programma venerdì a Parigi. Il ministro ha parlato di “una decisione sensata e pragmatica”, riferendo di essere “fiducioso” che l’Irlanda resti sempre un Paese in grado di attrarre investimenti dalle multinazionali internazionali.

L’aliquota del 15% verrà applicata a 56 multinazionali irlandesi che impiegano circa 100.000 dipendenti e 1500 multinazionali straniere che impiegano circa 400.000 persone. L’aliquota del 12,5% resterà per le sue aziende domestiche che fatturano fino a 750 milioni. Escludendo imprevisti, la nuova global tax dovrebbe entrare in vigore nel 2023.

Apple maxi multa 13 miliardi unione europea

Apple e altri big del settore hanno sempre sfruttato l’architettura societaria nota come “Double Irish with a Dutch Sandwich”, un sistema di triangolazione tra l’Irlanda e i Paesi Bassi che prevede quasi sempre un paradiso fiscale come destinazione finale garantendo la dissociazione del reddito imponibile da una qualsiasi giurisdizione. Si stima che questo sistema abbia permesso a Apple di risparmiare qualcosa come 9 miliardi di dollari l’anno. La Commissione europea nell’agosto del 2016 aveva chiesto una sanzione di 13 miliardi di euro per avere fruito di aiuti di stato illegali da parte dell’Irlanda.  La multa miliardaria è stata annullata da un tribunale a luglio dello scorso anno e a settembre la Commissione europea ha presentato ricorso contro la decisione del tribunale a favore di Apple.

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