Quanto ci costano i bugs nei programmi? Quale impatto ha sulla nostra vita il software mal programmato, non sufficientemente testato o proprio mal progettato? Secondo uno studio realizzato per l’Istituto nazionale per gli standard e la tecnologia degli Stati Uniti (http://www.nist.gov/), solo per America è una cifra pari a 59,5 miliardi di dollari Usa all’anno (lo 0,6% del Prodotto interno lordo americano), pari a 60 miliardi di euro
A dimostrare che si potrebbe fare di più prima per limitare i costi (di almeno un terzo), gli autori del rapporto sottolineano che dovrebbero essere effettuati più test nella fase di sviluppo dei programmi (che vengono utilizzati generalmente solo per il 10% delle loro potenzialità ) anziché realizzare continui “service pack” e aggiornamenti
Il riferimento è soprattutto a quell’azienda statunitense che detiene il 95% del mercato dei sistemi operativi… Oltretutto, si tratta di cifre che tengono conto solo di un lato del problema, è cioè del software. Se a questo si aggiungono anche i problemi collegati all’hardware, al suo assemblaggio e al firmware, le cifre probabilmente lievitano non di poco. Senza considerare che la struttura del mercato dell’Information technology, sia consumer che business, è tale da far ricadere sull’acquirente tutti i rischi e i problemi connessi all’uso di un programma o di un sistema operativo.
Chissà quale impatto ha questo problema se l’Istat lo volesse mai calcolare in relazione all’economia italiana…
Il rapporto del National Institute of Standards and Technology può essere scaricato da qui