Dieci volte la capacità di inizio anno. Questo l’incremento di produttività previsto per le linee di assemblaggio da cui Hitachi fa uscire i Microdrive da 4 GB, alla base, tra gli altri prodotti degli iPod Mini.
Proprio la richiesta di Apple che continua ad avere difficoltà a soddisfare un mercato letteralmente impazzito per i nuovi riproduttori di musica digitale, hanno spinto Hitachi al potenziamento dell’impianto che in Thailandia costruisce i dischi da 1 pollice. Secondo quanto comunicato alle agenzie da John Osterhout, responsabile del prodotto, Hitachi, che aveva preannunciato alcune settimane fa l’operazione, sta investendo 200 milioni di dollari nello stabilimento con il risultato che entro fine anno il volume di produzione toccherà i 2 milioni di pezzi. Ad inizio anno la produzione dei Microdrive, allora impiegato essenzialmente come supporto per la fotografia digitale, non superava i 200.000 pezzi.
Ovviamente non tutti i 2 milioni di dischi saranno utilizzati da Apple per l’iPod Mini. In parte andranno anche ad altri produttori che hanno cominciato ad interessarsi a Microdrive proprio al momento in cui Cupertino ha lanciato la nuova versione dell’iPod, così come quella dei dischi da 1.8 pollici divenne molto popolare nel momento in cui, come fa notare Osterhout, Apple lanciò l’iPod originale.
Ricordiamo che proprio l’incapacità di Hitachi di fare fronte alla richiesta di Apple ha costretto cupertino a rinviare da aprile a luglio la disponibilità di iPod Mini al di fuori degli USA.
Dall’impianto Tailandese, un volta completato l’ampliamento, usciranno in tutto 60 milioni di dischi, il doppio rispetto ai 30 milioni di cui era capace fino a qualche mese fa. Oltre ai Microdrive, Hitachi, che ha acquisito la linea degli HD di IBM, usa le stesse linee di assemblaggio per costruire i dischi Travelstar GST e Deskstar.