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Nuovo (ed ennesimo) presunto sostituto per il Palm OS

L’indiscrezione circola con insistenza da tempo: Palm sta preparando un nuovo sistema operativo per i prodotti basati su Palm OS. Questa volta a diffondere la notizia è PC Magazine, la versione on-line della popolare rivista americana afferma che il Palm OS 5 (ormai piuttosto anziano giacché ha ben 5 anni, un’eternità  dal punto di vista informatico), sarà  prima della fine dell’anno sostituito da un OS basato su Linux. I primi dispositivi con il nuovo sistema saranno resi effettivamente disponibili entro l’inizio del 2009.

L’arrivo del nuovo OS è una strategia già  annunciata da Ed Colligam, amministratore delegato di Palm, nel corso di un incontro con gli investitori tenutosi lo scorso ottobre e ribadita in un nuovo incontro tenutosi la settimana scorsa.

PC Magazine ha avuto modo di parlare con Stephane Maes, nuovo product manager di Palm, il quale ha affermato di “voler ritornare alle radici, con semplicità  ed eleganza”.

I nomi circolati finora quali: “Nova” e “Palm OS II”, si riferivano ad alcuni sistemi operativi che Palm voleva usare fino allo scorso anno. A detta di Palm, questi prodotti, basati sulla cosiddetta “Access Linux Platform”, non hanno i requisiti desiderati: “In quella piattaforma, ci sono elementi che si focalizzano sulle problematiche di clienti diversi dal nostro target” – ha detto Maes, “oltre a non esserci altri componenti che avremmo voluto”.

A detta di Maes, la grande esperienza di Palm nella gestione delle informazioni personali, consentirà  di ottenere una nuova piattaforma web-based, in grado di gestire diverse tipologie di dati presenti anche in punti diversi della rete.

Per quanto riguarda i PDA come il TX e lo Z22 (anch’essi non aggiornati da tempo), questo tipo di prodotti sembra destare l’interesse delle persone che non gradiscono abbonamenti con gli operatori e per questo Palm cercherà  di integrare nelle rispettive nuove versioni tecnologie come il WiMAX.

Palm, finora, non ha avuto grande successo tutte le volte che ha cercato di proporre dispositivi con nuovi sistemi. A detta di Maes, questo anche poiché non vi era un unico produttore a controllare sistema operativo e dispositivi (in passato Palm ha siglato accordi con Access e la sussidiaria PalmSource). “Abbiamo dato il meglio di noi quando eravamo tutti sotto un unico tetto” ha detto Maes, “alcune aziende produttrici di prodotti di grande successo attualmente offrono software, hardware e servizi insieme”. Un riferimento non troppo velato ad Apple?

[A cura di Mauro Notarianni]

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