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Nuovo iBook = mini Titanium.

Effettivamente l’unica grossa differenza rispetto al bellissimo PowerBook G4, che ha visto la luce il gennaio scorso nel contesto del MacWorld Expo di San Francisco, e’ il prezioso materiale che ricopre il “Titanium” e il processore: se vogliamo anche i MHz sono gli stessi, certo si parla di G3 (iBook) e G4 (PowerBook).
Superiore e’ la scelta dei media drive disponibili per l’iBook (ufficialmente denominato iBook Dual USB) rispetto al PowerBook (che ha il DVD senza possibilita’ di scelta), infatti si puo’ scegliere tra CD-Rom (legge a 24x), DVD-Rom (legge a 24x i CD e a 8x i DVD), CD-RW (legge a 24x, masterizza i CD-R a 8x e i CD-RW a 4x) e il “combo” DVD-Rom/CD-RW (legge a 24x, masterizza i CD-R a 8x e i CD-RW a 4x) che pero’ sara’ ordinabile solo presso l’AppleStore.
Alcuni riflettevano le settimane scorse di quanto fosse urgente ed opportuna una scheda video aggiornata nel costoso Titanium (ATI o nVidia), ora, per un prezzo (e pretese) inferiori non abbiamo certamente niente di nuovo (e sarebbe stato un controsenso avendo ancora sotto gli occhi il Titanium) ma la pur valida ATI Rage Mobility 128 (M3) AGP 2x che, lo ricordiamo, deve operare su un display TFT con una risoluzione finalmente portata a 1024 x 768 ma su un 12,1 pollici di diagonale invece che nel formato wide del PowerBook G4 da 15,2 pollici.
E’ piu’ sottile del precedente modello (35% in meno) ed e’ piu’ leggero del PowerBook (grazie alle misure 285 mm x 230 mm x 34 mm, naturalmente) ma soprattutto pesa (2,2 Kg) meno del “vecchio” iBook e perde la maniglia (vorremmo ancora conoscere qualcuno che veramente portavano in giro, il vecchio modello, con la stessa noncuranza con cui si scarrozza un beauty case giallo della Samsonite nel corridoio di un aeroporto).
Tecnicamente parlando non ci sono grossissime novita’ (una USB in piu’, processori G3 PowerPC 750CX, aumento di risoluzione del display, doppia “piccola” cassa audio sul frontale per gustare meglio la musica e possibilita’ di scelta del media drive) rispetto al modello precedente di iBook, ma, come succede ultimamente, per la stessa cifra (a partire da 3 milioni e mezzo iva compresa), si ha qualcosa di nuovo: l’intero aspetto esteriore con le rimpicciolite dimensioni e pesi che fa il verso al fratello maggiore (ma lascia a lui il titanio per appropriarsi della resistente “pura” plastica con l’aggiunta interna di piccole parti in magnesio), pur usando essenzialmente i colori dell’iMac “snow” (l’AppleStore in una simulazione di ordine segnala la denominazione “iBook White”, scommettete che prossimamente arriveranno altri colori?).
La RAM e’ di 64 Mb solo sul modello “base” con CD-Rom mentre per tutti gli altri arriva gia’ al minimo necessario per caricare Mac OS X, ovvero 128 Mb, comunque saldati sulla scheda madre, lasciano a disposizione un solo slot per espanderla (fino a 576 oppure 640 Mb con una singola PC100 RAM SO-DIMM da 30 mm e 3.3 V, 15 ns).

Gli hard disc sono per tutti da 10 Gb ma vi e’ la possibilita’ di richiedere in BTO presso l’AppleStore il taglio da 20 Gb, si tratta comunque di dischi meno sofferenti dagli urti dato che sono montati su supporti gommati.
La batteria (Lithium-Ion fino a 5 ore di autonomia; 42 Whr) e’ ora posizionata nella parte inferiore del nuovo iBook, come nel Titanium (ma ha una “sicura” che dovrebbe assicurare indesiderati sganci meno frequentemente che nel PowerBook G4).
Alcune curiosita’ che si evincono soprattutto dal nuovo e completo movie promozionale dell’iBook: la luce di accensione dell’iBook e’ ora posizionata a sinistra del tasto che sblocca la chiusura del display; le “cerniere” dello stesso sembrano molto piu’ solide, rassicuranti ed eleganti di quelle che appaiono nella zona posteriore del Titanium; la mela-simbolo di Apple (raddrizzata come nel Titanium) ora sembra illuminarsi di un lieve color azzurro, il pulsante “F12” di espulsione del carrello (gia’, niente fessura gia’ vista con l’iMac e il Titanium ma il classico carrello che fuoriesce) del CD o DVD e’ riunito ora nella tastiera lasciando liscio lo sportellino.
Al momento ci appare infelice solo la scelta di posizionare (e non la scelta di raggrupparle) tutte le porte (compresa una AV, senza il cavo, gia’ vista dall’AppleExpo di Parigi coi modelli FireWire, ma anche una porta RGB con annesso speciale cavo di conversione a VGA femmina) sul lato sinistro (pensando soprattutto ai non-mancini che intendono usare il mouse ottico di Apple che ha dalla sua il difetto di un cavo troppo corto per “circumnavigare” tutto l’iBook prima di arrivare alla mano destra) ma soprattutto di lasciarle tutte “aperte” senza una specie di sportello (ma altri potrebbero dire: “cosi’ si evita di romperlo”) che le preservi da agenti esterni atmosferici e non. Il connettore dell’alimentatore (lo stesso del PowerBook G4) e’ ora posizionato sul lato sinistro lasciando priva di alcuna porta tutta la parte posteriore (finalmente!) che ora deve lasciare spazio al movimento d’apertura del display.
Altre info tecniche nel PDF dell’iBook (versione USA) e in questi TIL in inglese(Specifiche tecniche; Identificazione del modello diBook; Identificazione dell’adattatore, batteria e ricarica batteria; Porte e connessioni; Numero massimo di periferiche FireWire collegabili; In Mac OS X non riconosce i monitor esterni; Rimozione della batteria; Sostituzione della batteria; Pulsante di “Reset”; Il tasto di espulsione del media non funziona con Mac OS X 10.0.1; Espansione memoria RAM; Configurazione della memoria; Il suono nei vari iBook; Cavo di sicurezza), mentre due stralci della presentazione di Steve Jobs a Cupertino sono contenuti in questo articolo di c|net.
Insomma, come dicono dalla stessa Apple: il PowerBook G4 “e’ nato per i professionisti”, l’iBook e’ sempre l'”hub della digital life” ma per “tutti gli altri”. Come smentirli?

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