Il declino dei PDA privi di funzionalità telefoniche continua apparentemente in maniera inarrestabile. Gli ultimi dati forniti da IDC e rilevati su scala mondiale mostrano infatti un nuovo consistente regresso, per il terzo trimestre consecutivo, in termini di vendite.
Secondo quanto riferisce IDC il calo per i tre mesi conclusi a fine settembre la perdita in termini di unità vendute è stato dell’8,7% rispetto all’anno passato. Secondo la società d’indagini si tratta di un pesante ammonimento ai produttori che stanno ancora tardando a modificare la loro offerta presentando macchine in grado anche di operare come cellulari. Sono in particolare coloro che presentano macchine di costo elevato a pagare il dazio maggiore. Società come Dell e Mitac sono oggi in grado di offrire PDA a costi bassi che strappano quote di mercato ai tradizionali protagonisti del settore.
PalmOne resta il principale produttore mondiale con il 34,7% del mercato ma è anche il numero uno in fatto di perdite con un calo di vendite del 12,7% rispetto allo scorso anno e del 20,3% rispetto al quarto precedente. PalmOne, in ogni caso dovrebbe riprendersi con vendite robuste nel corso della stagione dei regali di Natale.
Alle sue spalle cresce HP che approfitta della defocalizzazione dal settore PDA proprio di PalmOne, impegnata in una transizione verso i dispositivi convergenti. La società di Carly Fiorina guadagna l’11,7% e conquista il 30,6%. Dell si assesta al terzo posto approfittando dell’uscita virtuale dal mercato di Sony (che ormai aggiorna le sue macchine solo per il Giappone) e che ha perso l’81,7%. Mitac è quarta.
Secondo IDC al momento la chiave del successo nei dispositivi da tasca è nella capacità da parte dei produttori di spingere i PDA in nuovi mercati, integrando tecnologie esistenti come GPS e telefonia, e abbracciando nuove applicazioni che vanno al di là di quelle tradizionali delle funzionalità PIM.