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Tech Tool Protege: mai più Macintosh malati

Chissà  se avremo presto dei pantaloni con due tasche piccole all’interno di quelle più grandi. Una per infilarci l’iPod nano, l’altra per avere sempre a portata di mano un singolare strumento di soluzione e ripristino.
Così scherzano i progettisti di Micromat pubblicizzando il loro “Tech Tool Protege”, un dispositivo che ad un occhio disattento potrebbe sembrare la solita chiavetta USB, ma in realtà  è una memoria flash con connettività  FireWire per avvantaggiarsi della possibilità  di eseguire il boot in situazioni di emergenza.

Uno strumento del genere è proprio quello che ci vuole nella cassetta degli attrezzi di ogni tecnico riparatore di Mac che si rispetti e non ci stupiremmo che prenda il posto dei tradizionali CD di utility e ripristino dati che i più previdenti portano sempre insieme con loro. Notevolmente più piccolo di un hard disk esterno magari destinato solo a questo utilizzo, è indubbio che anche l’utente comune abbia tutto da guadagnare, con uno strumento di questo tipo.
Passando al lato tecnico Tech Tool Protege è una memoria da 1 GB contenente l’ultima versione di Mac OS X disponibile e le versioni più aggiornate delle utility TechTool Pro e DiskStudio. Inoltre c’è ancora spazio sufficiente per inserirvi altri software che si ritengono più opportuni. Tech Tool Protege consente di:

– eseguire la diagnostica dell’hardware con test più approfonditi dell’Apple Hardware test in dotazione;
– esaminare e riparare eventuali problemi agli hard disk;
– ottimizzare e deframmentare gli hard disk;
– ricostruire le directory dei volumi;
– recuperare i dati dai dischi danneggiati.

L’idea semplifica notevolmente il processo di troubleshooting in un Mac malato, concentrando in uno solo i tanti strumenti di diagnostica ed analisi avviabili da CD. In passato, quest’opera di “accentramento” era anche possibile creando, in maniera artigianale, un apposito CD avviabile contenente le utility di riparazione; il software che lo consentiva, BootCD, però non è stato aggiornato per la compatibilità  con Tiger, rendendolo quindi inservibile.

La maggior velocità  rispetto all’avvio da supporto ottico, nonché la maggior flessibilità  nell’aggiunta, aggiornamento o modifica delle componenti, comporta un certo costo: 229 dollari, se comprato sullo store online della società  (un CD non può più essere aggiornato e va buttato via).
Il prezzo non è dei più popolari, ma evidentemente, comprende non solo l’ingegnerizzazione del dispositivo, ma va a coprire anche le licenze dei software inclusi, tra i quali Mac OS X fa la parte del leone.

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