Fine gennaio, inizio febbraio. Questa la data da segnare sul calendario per chi vede come storica la sentenza pronunciata ieri dal giudice Bo Vesterdorf e che obbliga Microsoft ad adempiere alle disposizioni che l’Unione Europea ha disposto per impedire che Redmond possa abusare della sua posizione di monopolio. Entro la fine del mese prossimo, infatti, il produttore del sistema operativo più diffuso al mondo sarà costretto a mettere in commercio una versione dell’OS prima di Windows Media Player.
A rendere nota la data entro cui adempirà alle disposizioni è la stessa Microsoft. Inizialmente Windows ‘WMP free’, sarà distribuito ai costruttori di PC che potranno includerlo nell’hardware che immetteranno in commercio. Da marzo sarà anche in vendita nei negozi.
La commercializzazione di un Windows privo del Media Player, denominato ufficialmente Windows Reduced Media Edition, significherà l’impossibilità per gli utenti della piattaforma Wintel di riprodurre audio MP3 o CD, a meno di non installare un programma che si occuperà di fare queste cose, come ad esempio QuickTime, che potrebbe facilmente essere implementato per svolgere funzioni audio, o, meglio ancora, iTunes per Windows.
Secondo alcuni commentatori proprio Apple potrebbe uscire come principale vincitrice della contesa tra Microsoft e UE. Cupertino ha tutto quello che serve per offrire un’alternativa a Windows Media Player, compresi importanti canali distributivi come, ad esempio, HP che ha un patto di collaborazione con cui include iTunes in tutti i suoi PC. Il software di Apple potrebbe essere distribuito anche con CD o DVD come accade da tempo con QuickTime, commercializzato con molti prodotti multimediali anche per Windows.
Tornando alla Windows Reduced Media Edition va detto che, oltre al nome, che, segnalando una riduzione di funzionalità , è stato chiaramente scelto per sconsigliare l’acquisto, un altro fattore disincentivante per i possibili utenti interessati all’utilizzo sarà il prezzo, lo stesso della versione con Windows Media Player. Difficile pensare che ci sarà una folla di utenti idealisti che, per assecondare l’UE e il suo sforzo antimonopolistico, preferiranno avere allo stesso costo un sistema operativo che fa qualche cosa in più piuttosto che uno che fa qualche cosa in meno e che per fare cose semplici come, ad esempio, suonare un disco li costringerà a cercare software da installare.