L’annuncio di Microsoft è semplice: accordo con un “provider” di contenuti, cioè la British Library, per digitalizzare un quantitativo notevole di pagine di libri: 25 milioni, pari a 100 mila libri. L’obiettivo è inserirle nel database di MSN Book Search, il servizio di Microsoft che fa concorrenza a Google Print.
In realtà , la bagarre per i contenuti cartacei, che dovevano scomparire da un decennio secondo gli alfieri della New Economy oggi evaporata, è sempre più forte. Anche Amazon ha annunciato il suo servizio non solo di ricerca dei contenuti di molti dei libri in vendita, ma anche di acquisto a “piccole tranche” (poche pagine per volta, magari solo quelle che interessano).
In più, Google, la società che in sette anni ha stracciato molti record di capitalizzazione in Borsa e poi di innovazione nel mercato, secondo il New York Times sta attirando anche una attenzione non prevista da parte di aziende al di fuori del settore della tecnologia. Si tratta di Wal-Mart (la popolare catena di grande distribuzione statunitense) e altre società che vedono nella possibilità pervasiva di cercare i contenuti sulla rete una minaccia al loro business. Il consumatore che cerca migliori affari tramite Google può infatti evitare di andare a comprare da Wal-Mart privilegiando altri negozi. Un rischio già concreto.