Vanno meglio del previsto i conti di Palm. La società di Malpitas, pur chiudendo in passivo, ha infatti presentato un bilancio superiore alle attese degli analisti.
Il rosso è infatti di 51 centesimi per azione che diventano solo 30 se si considerano costi una tantum per la ristrutturazione aziendale, questo quando le previsioni parlavano di perdite per 93 centesimi per azione.
Notizie positive giungono, soprattutto, dall’incremento del fatturato, che tocca i 225,8 milioni di dollari, ben superiore ai 187,7 milioni previsti da First Call.
I buoni risultati derivano essenzialmente da vendite superiori alle previsioni dell’hardware Palm. Complessivamente le vendite hanno toccato per i tre mesi che si sono conclusi a fine maggio le 931.000 unità facendo segnare un incremento del 5%. Si tratta del primo dato in positivo da un anno e mezzo a questa parte.
Nel corso dell’anno fiscale che si è appena concluso Palm ha venduto 4,2 milioni di unità portando il totale “storico” a 22,3 milioni. Complessivamente i dispositivi che usano Palm OS venduti nel mondo dal momento della comparsa del sistema operativo sono stati 29,1 milioni.
Buone notizie arrivano anche da Palm Source. La sussidiaria che crea software e sistemi operativi e che si appresta a divenire indipendente ha portato da nove a quindici i licenziatari di Palm OS e registrato 272.000 sviluppatori contro i 218.000 dello scorso anno. Palm Source ha anche fatto segnare il suo primo quarto fiscale in positivo, fatturando 73,4 milioni di dollari.