In un primo articolo dedicato ad illustrare ai neofiti gli strumenti minimi essenziali per connettersi ad internet si suggerisce l’uso di un computer dotato di Pentium 100 (e forse la vera sfida sarebbe trovarne uno, anche usato, da destinare alla bisogna). In compenso il giornale dimentica completamente di avvertire i suoi lettori che esiste un computer come iMac che forse potrebbe essere per un neofita assai più amichevole e docile di un Pentium 100.
In un secondo articolo, decisamente più tecnico, ancora una volta la piattaforma della Mela finisce nel dimenticatoio.
Il giornale illustrando le opzioni possibili per connettere i masterizzatori spiega che “per poter essere connessi al computer, i masterizzatori SCSI necessitano di una scheda di interfaccia, il che comporta una spesa aggiuntiva di 150.000 lire circa”. Palese l’unilateralità di questa asserzione che dimentica da una parte che i Macintosh avevano la SCSI dall’inizio degli anni Å90 e che oggi, all’avvento dell’ USB (lanciato da iMac), esistono alternative economiche e produttive all’utilizzo di masterizzatori SCSI. Ovviamente nelle pagine in questione non un solo accenno alle soluzioni offerte per il mondo Mac. (Grazie della segnalazione a Fabio Zambelli)
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