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Apple scatena gli insulti tra Musk e Altman, Grok si schiera con Altman

«Bugiardo!» «No, bugiardo tu!» Non si risparmiano insulti Elon Musk e Sam Altman, due nemici storici che questa volta colgono l’occasione di prendersi (virtualmente) a sberle sulla scia di una precedente accusa ad Apple da parte del fondatore di Tesla.

Secondo Musk, come abbiamo raccontato, Apple starebbe manipolando le classifiche dell’App Store per favorire ChatGPT — sviluppata da OpenAI — e ostacolare Grok, il chatbot della sua azienda xAI.

Apple non ha ignorato la polemica ma ha mantenuto il consueto aplomb. In una dichiarazione a Bloomberg, ha difeso l’imparzialità dell’App Store, spiegando che le app vengono messe in evidenza in base a “criteri oggettivi”: algoritmi, classifiche automatiche e selezioni curate da un team editoriale. Come dire, con garbo, a Musk: «non sai bene quel di cui parli».

Non è stato altrettanto diplomatico Altman. L’uomo a capo di OpenAI, la società che sarebbe stata favorita da Apple, accusa Musk di essere un manipolatore e di sfruttare Grok per interessi personali.

Apple scatena gli insulti tra Musk e Altman, Grok si schiera con Altman
immagine di OpenAI

Altman, Musk e l’accusa di manipolazione

«Quelle di Musk sono affermazioni notevoli – scrive Altman – considerato ciò che mi è stato detto su come Elon manipola X per favorire se stesso e le sue aziende e danneggiare i concorrenti e chi non gli piace».

Musk ha replicato con toni da adolescente offeso: “Hai ricevuto 3 milioni di visualizzazioni sul tuo post di cavolate, bugiardo, molte più di quante ne ricevo io con 50 volte i tuoi follower!”. Altman ha rilanciato la sfida chiedendogli: “Firmerai un affidavit in cui dichiari di non aver mai diretto modifiche all’algoritmo di X per danneggiare i tuoi concorrenti o favorire le tue aziende? Se sì, mi scuso”.

Da qui è partito un vero e proprio shitstorm con tanto di bot schierati, GIF, insulti e screenshot da scuola media, di cui dà conto Gizmodo, che ha dimostrato tutto il potenziale in questo ambito della piattaforma un tempo conosciuta come Twitter, oggi regno incontrastato di Elon Musk, un teatro perfetto per battaglie d’ego a colpi di algoritmo.

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Screenshot

Grok dà ragione ad Altman

Ed è qui che è arrivata la parte più surreale. Un utente chiede a Grok, il chatbot creato proprio da Musk attraverso la sua azienda xAI, cosa ne pensasse della discussione. Grok risponde schierandosi con Altman: “In base a prove verificate, Altman ha ragione. Le accuse antitrust di Musk contro Apple sono indebolite dalla presenza di app come DeepSeek e Perplexity. Inoltre, Musk ha una storia di modifiche all’algoritmo di X per favorire i suoi interessi”.

A rendere il tutto ancora più paradossale ci ha pensato ChatGPT, che ha condiviso il post di Grok scrivendo “bravo bot”.

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Musk, furioso, ha cercato di spiegare perché il suo stesso chatbot lo avrebbe criticato: “Il fatto che Grok possa dire cose false e diffamatorie su di me senza che vengano bloccate o cancellate dimostra l’integrità di questa piattaforma”, ha scritto, ribaltando la responsabilità sui media tradizionali: “Grok dà troppa credibilità ai media legacy! È un problema serio e ci stiamo lavorando”.

Un accenno nemmeno troppo velato a una nuova “lobotomia” dell’AI per allinearla alla sua narrativa che nei fatti darebbe ragione ad Altman. Come se non bastasse, Musk ha poi rilanciato con uno screenshot di ChatGPT che, in una conversazione separata, dichiarava Musk più affidabile di Altman. Ma lo screenshot non ha avuto l’effetto sperato, finendo anzi per aggiungere un tono farsesco alla vicenda.

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Le accuse di manipolazione di Musk e la risposta di Altman

Va detto che le accuse a Musk di manipolare l’algoritmo di X non sono nuove. Uno studio dell’anno scorso suggeriva che i contenuti conservatori venissero amplificati artificialmente sulla piattaforma, e Altman ha condiviso un articolo secondo cui Musk avrebbe creato un sistema speciale per mostrare sempre per primi i suoi post.

“Spero che qualcuno ottenga un contro-diritto di accesso ai dati — ha commentato Altman — sarebbe interessante sapere cosa succede davvero.” Musk ha risposto nel modo più muschiano possibile: “Scam Altman mente con la stessa facilità con cui respira”, rilanciando un post che lo accusava di falsità.

Apple scatena gli insulti tra Musk e Altman, Grok si schiera con Altman - macitynet.it

OpenAI contro xAI: una sfida ancora impari

Ma in questa guerra dell’AI, almeno per ora, il vantaggio resta dalla parte di Altman. Nonostante le critiche piovute su GPT-5 e una concorrenza sempre più affollata, OpenAI resta in cima alla catena alimentare dell’intelligenza artificiale. Al contrario, xAI si fa notare soprattutto per la personalità bizzarra di Grok.

L’azienda di Musk sta crescendo, è vero, ma brucia cassa e rincorre un’infrastruttura ancora da consolidare. Il paradosso finale? Tutti questi sforzi, miliardi di dollari e decine di migliaia di ore di lavoro ingegneristico non sono ancora riusciti a produrre un chatbot che dica con certezza se sia più affidabile Musk o Altman. Forse perché nessuno dei due lo è davvero.

Tutti gli articoli dedicati all’Intelligenza Artificiale sono nella sezione dedicata di macitynet.

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