Da qualche giorno il web parla solo di “banane”: è il soprannome—nato da un teaser con tre emoji—del nuovo modello per immagini integrato in Gemini. Il nome ufficiale è Gemini 2.5 Flash Image, ma tutti lo chiamano Nano Banana: un sistema di generazione e editing capace di modificare foto e scene complesse senza stravolgere i volti, gli animali o gli oggetti che ci interessano.
La novità è già disponibile nell’app Gemini su web e mobile per utenti free e a pagamento, con watermark visibili.
Cos’è Nano Banana
Nano Banana è il nuovo modello di editing e generazione immagini di Google DeepMind integrato in Gemini: consente di caricare una foto, descrivere in linguaggio naturale cosa cambiare (“metti uno sfondo notturno”, “sostituisci la maglietta con una rossa”, “aggiungi il mio cane accanto a me”) e ottenere risultati coerenti con l’identità dei soggetti anche dopo più passaggi. È stato testato e lanciato con questo nickname e oggi è operativo per tutti via Gemini.
Come funziona nano banana: coerenza d’identità, multi-turn e fusione immagini
La differenza principale rispetto ad altri tool è la coerenza dei soggetti: il modello “aggancia” tratti del volto, proporzioni e stile e li mantiene stabili anche cambiando outfit, luce, angolazione o contesto. Questo riduce quell’effetto “quasi uguale ma non proprio” che spesso tradiva gli editor IA nelle versioni precedenti. Inoltre supporta editing multi-turn: puoi chiedere piccole correzioni successive senza perdere la somiglianza di partenza.
Sul piano tecnico, Gemini 2.5 Flash Image lavora con prompt e istruzioni iterative, può comporre più immagini in una (per esempio unire scatto del soggetto e sfondo separato) e gestire trasferimento di stile, modifiche locali su zone specifiche e rendering accurato del testo nelle immagini. Tutte funzioni documentate nelle guide sviluppatori di Google AI.

Uso multipiattaforma, anche su Mac, iPad, iPhone
Per l’ecosistema Apple la strada è semplice:
- iPhone e iPad: aprire l’app Gemini e caricare la foto da modificare; dettare o scrivere il prompt e ottenere la versione ritoccata con la possibilità di rifinire a più riprese.
- Mac: andare all’interfaccia web di Gemini dal browser (Safari, Chrome, ecc.), caricare l’immagine e proceedere come sopra.
Google conferma che l’aggiornamento è attivo su web e mobile e aperto sia agli utenti free che a quelli paganti
Si può provare anche con il piano gratuito di Gemini. L’accesso “free” consente di usare il nuovo editor; i piani a pagamento rimangono utili se serve lavorare con volumi più elevati o carichi professionali continuativi.
Può essere usato per:
- Ritocchi intelligenti: cambiare sfondo, abiti o accessori “tenendo ferma” l’identità del soggetto—perfetto per ritratti, lookbook e contenuti social.
- Compositing rapido: unre due o più scatti (persona + luogo) in un’unica scena coerente per mockup, campagne o miniature YouTube.
- Correzioni locali: rimuovere elementi, sfocaree lo sfondo, cambiare colori in aree specifiche, con prompt naturali, senza micro-selezioni manuali.
- Testo nelle immagini: loghi, poster e grafica con testo più leggibile e allineato.
E’ da notare che nonostante il salto di qualità, alcune operazioni “da fotoritocco classico”—per esempio il ritaglio con rapporto d’aspetto preciso—non sono ancora al livello dei software tradizionali.


Sicurezza, watermark, protocollo da seguire
Tutte le immagini create o modificate in Gemini includono un watermark visibile e la firma SynthID invisibile, progettata da DeepMind per indicare la provenienza IA. L’obiettivo è permettere a piattaforme e partner di riconoscere in modo affidabile i contenuti generati. Resta però un tema di ecosistema: i watermark aiutano, ma non sono una bacchetta magica contro i deepfake se gli altri sistemi non adottano standard simili.
Come iniziare: flusso consigliato in 5 mosse
- Caricare la foto nell’app Gemini (iOS/Android) o su Mac via web.
- Descrivere l’obiettivo (“stesso look, sfondo tramonto”).
- Affinare a piccoli passi (“più caldo”, “capelli raccolti”, “togli la persona sullo
- Aggiungere una seconda immagine per fondere soggetto e location.
- Verifica watermark e/o provenienza prima di pubblicare su canali ufficiali.
Perché è importante per l’AI e la creatività
Per creator, designer, ecommerce, newsroom e piccole agenzie, la coerenza d’identità è un cambio di passo:
- Storytelling seriale: personaggi riconoscibili in più scene e formati; ideale per reel, motion poster, webcomic, infografiche animate.
- Branding e cataloghi: varianti di prodotto “pulite” (colori, pattern, ambienti) mantenendo proporzioni e luci realistiche, con iterazioni rapide direttamente nel browser del Mac.
- Prototipazione creativa: compositing e prove di stile senza uscire da Gemini, accorciando i passaggi tra idea e visual finale.
Allo stesso tempo, la qualità raggiunta riapre il dossier affidabilità: se un’IA modifica volti “tenendo te, te”, aumenta il rischio di abusi (deepfake credibili). L’approccio di Google—watermark visibile + SynthID—va nella direzione giusta, ma richiede adozione ampia e collaborazione tra piattaforme per diventare davvero efficace a livello di ecosistema.
Nano Banana non è “magia nera”: è un editor IA conversazionale che rende più veloce e ripetibile ciò che prima richiedeva maschere, livelli e tanto tempo. Questo significa produrre più varianti—in coerenza – mantenendo il controllo creativo. Mancano ancora alcune funzioni “pro”, ma la direzione è chiara: meno strumenti, più intenti. E con l’etichettatura by design, la speranza è una creatività più trasparente e tracciabile.
Per maggiori informazioni vi rimandiamo alla pagina di Google dedicata all’argomento.











