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Larga banda, in Italia record dei prezzi

L’€™Italia paese del bengodi per la larga banda. Solo che a godere sono solo gli operatori, mentre gli utenti gioiscono un po’€™ meno. Questa la considerazione che sorge nello scorrere i dati raccolti da Altroconsumo dai quali emerge che i costi di accesso ad alta velocità  alla rete sono tra i più alti d’€™Europa.

Secondo quanto verificato dall’€™associazione dei consumatori con un utilizzo medio della rete (30 ore di collegamento al mese) le offerte dei provider italiani sono meno convenienti rispetto a quelle di Francia, Regno Unito, Portogallo, Germania e Belgio. Solo in Olanda e Spagna non è possibile ottenere prezzi più bassi che in Italia.

Per realizzare l’€™inchiesta stati ipotizzati tre scenari realistici di utilizzo della banda larga, in modo da poter confrontare le offerte. In Italia il panorama è più che vario: sono circa 90 i provider a cui possiamo rivolgerci per navigare in Internet; oltre 400 tipi di contratti diversi; di questi, gli Adsl sono 170. Quasi tutti lavorano sulla rete Telecom.

Su un profilo di connessione classica, di chi utilizza la rete con una certa regolarità , con 30 ore di collegamento al mese, al primo posto della classifica della convenienza troviamo i 14,90 euro del contratto francese Neuf Telecom Cagetel. Per gli utenti italiani scarse le offerte convenienti: tra gli ex monopolisti l’€™offerta di Telecom Italia è fino al 20% più cara rispetto a quella degli ex monopolisti in altri paesi, come la Germania per esempio.

Altra particolarità : alcuni operatori come Tele2, e Tiscali, presenti su diversi mercati nazionali in Europa offrono contratti Adsl agli utenti in Italia a un prezzo doppio rispetto a quanto fanno in Francia. Ma anche Telecom, curiosamente (o forse non troppo), in Francia offre connessioni a prezzi più bassi di quelli che presenta al pubblico italiano.

Secondo Altroconsumo l’€™esempio da imitare è quello francese: gli operatori, grazie a una reale concorrenza sulla fornitura di banda larga all’€™ingrosso, offrono servizi con una tecnologia superiore a quella disponibile in Italia e a costi più bassi.

Altroconsumo chiede che l’€™implementazione della cosiddetta strategia per la banda larga rimanga coerente con i principi della libera concorrenza e della protezione dei consumatori. Per Paolo Martinello – presidente dell’€™associazione – ‘€œL’€™accesso alla rete deve essere considerato un servizio universale: non è più sufficiente un contributo generico allo sviluppo della banda larga come quello previsto dalle ultime finanziarie.  Sono necessarie misure concrete, imposte all’€™ex monopolista Telecom, per ridurre le vaste aree del Paese non coperte dall’€™ADSL e la promozione di campagne di informazione per consentire al consumatore una scelta consapevole tra prodotti presenti sul mercato’€.

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