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Il tempo dei palmaroni

Non più solo desktop e portatili, ma un nuovo rivoluzionario dispositivo, a metà  tra il foglio di carta e il palmare, una sorta di computer da tasca gigante, troppo grande per finire, appunto, in tasca, ma abbastanza piccolo e sottile per essere retto con una sola mano e con tanta potenza da renderlo competitivo con i laptop tradizionali.

Questo il futuro dell’informatica così como lo vede Microsoft.
Secondo un articolo pubblicato oggi da ZDNet il “palmarone da ascella” (ci si passi l’immagine poco reverente) sarebbe solo all’inizio dello sviluppo ma le caratteristiche hardware sarebbero già  state definite in linea generale e sul software le discussioni avrebbero già  preso una china ben definita. All’interno del dispositivo, che visto in prototipo di fatto sarebbe una sorta di schermo in dimensione A/4 con una impugnatura di lato, batterebbe Crusoe e il sistema operativo sarebbe basato sul una versione per embedded del kernel di NT. Il dialogo con la tavoletta avverrebbe con due sistemi: il riconoscimento della scrittura mediante una stilo simile a quella dei Palmari tradizionali e il riconoscimento vocale. I primi esemplari della tavoletta di Microsoft dovrebbero essere mostrati già  nel corso del prossimo Comdex Fall di Las Vegas, che si tiene a fine mese.
Microsoft non è l’unica società  a credere che i “palmaroni” siano una delle nuove risorse del marketing informatico. ZDNet, che ha pubblicato un articolo sull’argomento, cita ad esempio Adobe come una delle società  che si apprestano a concedere in licenza ad alcuni prodottori hardware un software capace di far funzionare tavolette come quelle pensate da Microsoft. Sembra però di capire che la differenza tra il progetto di Redmond e quello di Adobe stia nel target di mercato. Bill Gates punta ad una larga fetta di utenza, quella che non ha bisogno di tutta la potenza e la flessibilità  di un portatile ma che in ogni caso vuole avere a disposizione una macchina con la quale fare un po’ di tutto, Adobe al pubblico degli eBook, i libri elettronici da scaricare o leggere in rete.
Chi, invece, potrebbe essere interessata a competere direttamente proprio con Microsoft è Apple. Nei mesi scorsi da queste pagina abbiamo fatto cenno alle capacità  di riconoscimento della scrittura di un nuovo software, nome in codice InkWell, che Apple sta sviluppando e che conta di integrare in MacOs X. Un’estensione del sistema operativo con il quale si potranno controllare una serie di applicazioni (comprese quelle Internet) oltre che il sistema operativo. InkWell, dicevamo in quell’articolo, non pare essere destinato nè ai desktop nè ai palmari tradizionali ma ad un “palmarone” del tutto simile a quello che starebbe progettando Microsoft. All’argomento Settimio Perlini ha dedicato un vasto articolo ad un probabile “iPlate”, corredato anche da immagini e schizzi che oggi più che mai torna di grande attualità . Invitiamo i nostri lettori a leggerlo o rileggerlo. Oggi più che ieri offre elementi di riflessione e spunti per capire dove sta andando l’informatica e il mondo Apple in particolare.

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