Se i computer Mac saranno in grado di fare il boot anche di Windows, la quota di mercato di Apple potrebbe arrivare al 9%. La previsione, decisamente stupefacente nei numeri, è di Charles Wolf.
Secondo Wolf, un analista di Needham & Co., le potenzialità di un computer con la Mela capace di far girare anche Windows sono nel clima che si respira nel mondo delle Finestre. Un enorme quantità di utenti Pc sarebbe pronta a fare il salto verso Apple, purchè esistano le condizioni per farlo e la principale di queste condizioni è la compatibilità , almeno iniziale, con le applicazioni critiche di Windows.
L’analista, che trae le sue conclusioni da una inchiesta attuata nel mondo della scuola (il che, ad onor del vero, potrebbe anche distorcere significativamente i risultati) evidenza come uno dei fattori determinanti nella predisposizione a passare a Mac l’uso di processori Intel. “Questo – dice Wolf – ha dato la percezione che i Mac sono ora paragonabili dal punto di vista hardware con i Pc. Ora quel che tocca fare ad Apple è eliminare tutti gli ostacoli che restano per far girare applicazioni Windows sul Mac”.
Wolf sembra convinto che questa sarà la strada intrapresa da Apple. A giudizio dell’analista anzi, Apple potrebbe avere addirittura deciso di fare qualche cosa di più che dichiarare la “non belligeranza” a chi vorrà portare Windows su Mac, supportando le aziende che volessero impegnarsi nello sforzo di rendere compatibile Windows con l’hardware Mac. Non sarebbe da escludere, secondo l’analista di Needham & Co., addirittura un impegno diretto di Apple per la creazione di un software di virtualizzazione capace di sfruttare la natura dual core dei processori Intel così da assegnare ad un nucleo l’esecuzione del codice Windows e ad un altro nucleo quello del codice Mac Os S.