Bram Cohen non permetterà più la ricerca di film pirata usando il sito dedicato la tecnologia alla base di BitTorrent. La decisione dell’inventore del popolare sistema di P2P è frutto di un accordo spontaneo (non, cioè, imposto da un tribunale o frutto di una causa legale) tra Cohen e gli sudios di Hollywood che vedono BitTorrent come un sistema molto pericoloso per diffondere in rete copie piratate di film di recente (e meno recente) rilascio.
“BitTorrent – ha detto Cohen durante un evento che si è tenuto a Los Angeles – scoraggia questo tipo d’uso delle tecnologia. Per questo rimuoveremo i contenuti illegali dal sistema di ricerca di BitTorrent”.
L’annuncio, secondo diversi osservatori, avrà però più che altro carattere simbolico che pratico. BitTorrent non mantiene un network come facevano e continuano a fare i produttori di altri software per il peer to peer.
BitTorrent opera direttamente tra un client e un altro e dunque, i film pirata potranno continuare a circolare. L’unico problema che la decisione di Cohen potrebbe provocare è una ricerca più difficile e meno immediata dei film, ma solo presso coloro che non sono molto esperti del funzionamento e della tecnologia.
Il fatto però che il creatore di BitTorrent, un sistema che si è ricavato una grande popolarità per il sistema con cui scarica da Internet grandi file (opera su diverse sorgenti, acquisendo da ciascuna di essi un “pezzo” del file ricomponendoli sul computer di destinazione, massimizzando così la banda), ripudi l’uso illegale e cerchi di frenare la diffusione di copie pirata di lavori coperti da copyright, è un colpo di un certo effetto per gli studios. Fino a ieri case discografiche e produttori di film hanno sempre dovuto andare in tribunale per ottenere quello che Cohen offre liberamente e senza coercizioni.