Il più grave degli errori di Apple? Non avere scelto i processori Intel. Il parere, nonostante verta su una questione che appare ormai trascurabile perché perché abbondantemente superata dagli eventi, vale la pena di essere riportato perché ad avanzarlo è colui che non prese la decisione di passare ad Intel: John Sculley.
L’ex CEO di Cupertino, protagonista degli anni più floridi dal punto di vista economico ma in un tempo anche tra i più folli tra quelli vissuti per l’azienda, ha ammesso il suo errore nel corso di un evento che si è tenuto al museo del computer, nella Silicon Valley.
“Eravamo alla fine degli anni ’80 – ha raccontato Sculley – usavamo i processori Motorola 68000 e stavamo decidendo in che direzione fare il prossimo passo. Da noi si presentò uno dei fondatori di Intel, Andy Groove. La sua proposta era quella di utilizzare i loro processori”.
L’idea, ha svelato ancora Sculley, venne presa in seria considerazione. Un team studiò accuratamente l’architettura x86, ma alla fine concluse che il CISC, su cui si fondano ancoa oggi i processori di Intel e di AMD, non poteva competere con il RISC che doveva divenire l’architettura del PPC e che si presentava come molto più moderna. “Ma quello che non venne preso in considerazione – ha detto Sculley – erano stati altri fattori. In particolare la potenza e le dimensioni di Intel come produttore di processori che le hanno consentito di pompare miliardi di dollari nel flusso di ricerca e superare le difficoltà che si intravedevano all’orizzonte. L’architettura CISC è stata in grado di mantenere il passo e Intel di risolvere i problemi che le si prospettavano attraversando fasi evolutive”
Secondo Sculley se Apple fosse passata ad Intel avrebbe avuto molte più opzioni. Ad esempio potrebbe ora competere su molti fronti, compreso quello del prezzo, con Dell. Apple sarebbe stata un’azienda diversa e probabilmente anche più grande di quanto non sia attualmente.
“Rifiutare la proposta di Intel – ammette Sculley – e non far transitare Apple verso l’architettura di Intel è stato probabilmente il peggiore degli errori che ho fatto”.
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