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eBook: un progetto fallito, parola di B&N

Ieri Barnes&Noble.com ha dichiarato che non venderà  più eBook, ovvero i libri digitali da leggere in appositi oggetti portatili e sfogliare digitalmente, dopo averne scaricato i testi.

Due sono (o bisogna dire erano, ormai) gli eReader software che si dividono il panorama: Microsoft e Adobe, entrambi avevano firmato con B&N per una distribuzione dei libri elettronici.

Dopo un’aggressione del mercato da parte soprattutto di Microsoft, anche i promotori on hanno più creduto (apparentemente) nel progetto, abbandonadolo alla sua sorte, che riceve un’ulteriore batosta da questo fondamentale abbandono.

Microsoft avrebbe distribuito 7 milioni di reader di questo tipo dal 2000 ad ora, o attraverso CD o incluso in dispositivi PocketPC.

Adobe assorbì lo sviluppatore di tecnologia eBook, Glassbooks, e il suo formato eBook era niente più che una piccola variazione dello standard de facto PDF.

Chi ha speso dei soldi per un libro elettronico presso B&N ha tempo 90 giorni dalla data dell’acquisto per scaricare i file in formato Adobe e fino al 9 dicembre per il formato Microsoft.

Nati tre anni fa gli eBook non sono mai decollati (3,8 milioni di dollari nei primi 6 mesi del 2002, 5 milioni di dollari nei primi 6 mesi del 2003), nonostante supporti importanti come quello (ma poi in realtà  è stato l’unico di un certo peso) di Stephen King, non si sono mai venduti prodotti in quantità  tale da definirlo almeno un prodotto di nicchia.

Daniel Blackman di B&N è stato piuttosto chiaro sulla loro decisione di sospendere la vendita di eBook: “le vendite non sono mai state interessanti, almeno quanto noi ed altri ci attendavamo, i consumatori non hanno mai abbracciato questa tecnologia, che non si è diffusa anche perché i lettori hardware non sono poi tanto comodi e facili da usare”.

Amazon, Palm Digital Media, OverDrive e altri vendor di eBook continueranno a vendere libri elettronici.

In Italia il gruppo Espresso, con Repubblica Extra, aveva scelto nel 2002 proprio il formato eBook per distribuire alcuni dei suoi contenuti editoriali a pagamento.

Ironia della sorte, venerdì scorso uno dei vice presidenti di Microsoft, Dick Bass, come si legge su il Riformista, si esprimeva entusiasticamente riguardo all’esperienza degli eBook, una tecnologia ben avviata e molto promettente …”se nessuno se ne accorge è perché ci sono in giro cattivi cronisti dei nostri tempi”.

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