Anche quest’anno la fila per iPhone 7 c’è stata, nonostante i preordini, le avvertenze di Apple sulla scarsa disponibilità di alcuni modelli e a un sistema di prenotazioni che ormai da alcuni anni rende sempre più superfluo sostare per ore e ore davanti agli Apple Store. Ma il culto per i nuovi dispositivi, Apple in testa su tutti, ha i suoi riti, le sue usanze e il suo folklore che resistono nonostante tutti gli accorgimenti di Cupertino per facilitare vita e acquisti dei fan più sfegatati.
Avendo seguito ogni lancio di iPhone e iPad dalla prima generazione, anche la redazione di Macitynet ha vissuto e può raccontare episodi avventurosi per ogni versione dei dispositivi della Mela. A partire dalle code chilometriche che si snodavano per interi isolati intorno all’Apple Store della Quinta Strada di New York, passando per una maratona di 24 ore di attesa, inclusa una piovosa notte all’addiaccio sul marciapiede antistante all’Apple Store nel centro di Berlino, in compagnia di orde di acquirenti dell’Est europa completamente ubriachi.
Nel curriculum però mancavano il cuscino di Steve Jobs e un’armata di 100 robot danzanti. Naturalmente il cuscino personale con l’effige del cofondatore di Apple è stato sfoderato a Tokyo, segnalato da Cnet. L’appassionata Ayana Tominaga ha affrontato le lunghe ore della fila per iPhone 7 mettendosi comoda sul cuscino di Steve Jobs, poi sventolato a bandiera al momento dell’ingresso tra cori e ovazioni sia delle persone in fila che del personale Apple Store.
Ancora più creativa la trovata di Spark, operatore mobile della Nuova Zelanda che ha voluto offrire ai propri clienti l’ebrezza dell’esperienza della fila per iPhone 7 senza però le scomodità annesse. La soluzione, sempre da Cnet, è stata una armata di 100 robot controllati dagli smartphone di altrettanti clienti che da casa hanno seguito l’evento a distanza. Un’idea interessante che sfrutta il giorno di lancio dello smartphone più atteso per creare pubblicità praticamente gratis o quasi.
Doing some warm-ups! #roboqueue pic.twitter.com/xIlN0L09Hu
— Spark (@SparkNZ) 15 settembre 2016
