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Apple e Samsung, la parola passa alla giuria

Nella lunga giornata di lavori di ieri nel tribunale di San Jose in California il giudice ha letto le istruzioni alla giuria, dopo di che gli avvocati di Apple e Samsung hanno esposto le rispettive argomentazioni finali che riassumo le posizioni dei due colossi nella vicenda. Il primo a parlare è stato Harold McElhinny avvocato di Apple che ha presentato diversi documenti e poster con le foto di numerosi dispositivi Samsung per ribadire l’accusa della Mela: Samsung ha copiato intenzionalmente iPhone e iPad. Nella cronologia dei prodotti mostrati è possibile osservare il design di smarpthone e tablet Samsung prima di iPhone e iPad e dopo il lancio dei dipositivi della Mela.

I dispositivi del colosso coreano successivi a iPhone e iPad mostrano somiglianze più o meno marcate con quelli di Cupertino. L’avvocato ha poi richiamato l’episodio della “Crisi di design” verificatasi in Samsung dopo il lancio di iPhone ricordando alla giuria il corposo documento in cui ogni funzione del Galaxy S viene confrontata con le rispettive funzioni di iPhone: in questo confronto gli ingegneri Samsung consigliano a designer e programmatori di implementare soluzioni più simili a iPhone. Rammentata anche la mail di alcuni dirigenti Google che consigliavano a Samsung di modificare l’aspetto dei primi tablet e smartphone Galaxy perché troppo simili a quelli di Apple.

McElhinny ha fatto notare alla giuria che nessun dirigente di Samsung è apparso in aula come testimone: “Abbiamo chiamato alcuni dei loro dirigenti…Samsung ha avuto la possibilità di difendere se stessa in questo caso, invece vi hanno mandato avvocati. Invece di testimoni vi hanno portato avvocati”. L’avvocato ha respinto la tesi di Samsung secondo cui i prodotti e le invenzioni di Apple sono ovvi, basati sull’evoluzione delle funzioni e su lavori e dispositivi precedenti. Secondo i legali di Cupertino mancano prove concrete per dimostrare questa tesi.

“Samsung è stata la più grande fan di iPhone – ha dichiarato McElhinny – Sapevano che era una bella cosa quando l’hanno vista. Hanno cercato di competere e, quando non ci sono riusciti, l’hanno copiata”. Dopo l’accenno alla ricerca di Best Buy sulla restituzione dei tablet Galaxy da parte degli utenti perché erroneamente convinti di aver acquistato un iPad, l’avvocato di Apple ha presentato diverse proposte di richiesta danni. Secondo Apple, Samsung ha venduto 22,7 milioni di dispositivi che violano i brevetti e le invenzioni di Apple, per ricavi totali di 8,16 miliardi di dollari. “I danni in questo caso dovrebbero essere grandi, perché l’infrazione è stata enorme”: sono stati presentate 4 proposte diverse che vanno da un minimo di 519 milioni di dollari fino a 2,5 miliardi di dollari.

arringa Apple

Gli argomenti di chiusura Samsung
Nella sua presentazione degli argomenti di chiusura Charles Verhoeven avvocato di Samsung non ha risparmiato toni drammatici. Il legale ha affermato che Apple preferisce competere in aula che sul mercato: “Apple è qui per chiedere ciò di cui non ha alcun diritto. E’ qui per impedire che il suo più grande concorrente offra ai consumatori ciò che vogliono”. Fino ad arrivare a prevedere di fronte alla giuria il decadimento di uno dei pilastri dell’economia libera di mercato: “La vostra decisione, se segue l’indirizzo di Apple, potrebbe cambiare il modo in cui funziona la concorrenza in questo paese”. Verhoeven ha ribadito la tesi secondo cui i design di Apple sono una evoluzione naturale e non una invenzione, citando come esempio la nascita delle TV a schermo piatto.

“Ogni singolo smartphone ha una forma rettangolare con angoli arrotondati e un grande schermo – ha dichiarato Verhoeven – E’ sufficiente un’occhiata dentro Best Buy”. Ancora: “Apple sta richiedendo 2 miliardi di dollari di danni per che cosa? Per un piccolo ornamento sullo schermo. E’ incredibile, davvero. Apple pensa di avere il diritto di monopolio su un rettangolo arrotondato con un touchscreen”. In sostanza Apple non può ritenere brevettabili la forma rettangolare e nemmeno gli angoli arrotondati perché necessari per l’usabilità. L’avvocato ha poi respinto la tesi della confusione dei clienti sostenuta da Apple mostrando la diversa sequenza di avvio di un Droid Charge per evidenziare le differenze con iPhone. Anche i colori e la matrice di icone della home page non possono essere brevettati, secondo l’avvocato le somiglianze riguardano solamente due icone: quella dell’orologio e quella del telefono.

Gli avvocati di Apple, secondo i legali di Samsung, avrebbero tentato intenzionalmente di ingannare la giuria mostrando solo un ristretto numero di smartphone, omettendo una gamma completa di telefoni Samsung meno simili a iPhone. Per tutte queste ragioni gli avvocati del colosso coreano respingono la richiesta di danni di Apple: “Non c’è intenzione e non c’è copia”.

Ferma la risposta di William Lee del team legale di Apple: “C’è un detto tra gli avvocati: se hai dei fatti, attieniti ai fatti. Se non ne hai, allora attacca i clienti del tuo rivale, attacca i suoi testimoni e attacca i suoi avvocati”. Dopo di che l’avvocato è entrato più nel merito della questione, i brevetti violati e l’accusa di copia: “Dobbiamo proteggere i nostri investimenti in queste innovazioni. Perché se non lo facciamo, non ci sono persone come in Apple che hanno trascorso cinque anni in una stanza per creare un dispositivo che rivoluziona il cellulare. Ad Apple ci sono voluti cinque anni per portare questa rivoluzione a noi, a Samsung sono bastati tre mesi per copiarla. Questa è la verità e questo è semplice, chiaro e non contestato. Samsung ha copiato i nostri prodotti e ha ricavato 8 miliardi di dollari”. Poi rivolto alla giuria: “Quello che vi stanno dicendo è questo: non vogliamo pagare”.

Ora la parola passa alla giuria: la delibera su questa complessa vicenda potrebbe richiedere anche molto tempo. Al momento non ci sono previsioni sulla data della sentenza, nemmeno tra gli esperti legali statunitensi.

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