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Apple vuole più suonerie su iTunes

Apple vuole espandere il business delle suonerie per iPhone. Trattative con le case discografiche per incrementare il numero di canzoni che possono essere trasformate in file da utilizzare come tono di chiamata per il suo cellulare sarebbero iniziate da alcune settimane e Cupertino vorrebbe chiuderle prima della WWDC. Informazioni in questo senso sono state riportate da New York Times il cui giornalista Saul Hansell avrebbe avuto notizie direttamente dalle parti che stanno discutendo dell’€™argomento.

La discussione, come accennato, verterebbe essenzialmente sul numero di canzoni di iTunes che possono essere trasformate in suonerie. Al momento questa opportunità  è limitata sia nel numero che nell’€™area geografica. Non tutte le canzoni possono essere caricate su iPhone e questa opportunità  è riservata solo ai clienti americani. Con l’€™espansione internazionale di iPhone questa situazione non sarebbe ritenuta più soddisfacente da Apple e per questo starebbe facendo pressione sulle case discografiche per rafforzare l’€™offerta. Accanto alle canzoni vere e proprie da trasformare in suonerie Apple, dice sempre il NY Times, vorrebbe mettere in vendita anche suonerie, che non sempre sono melodie e non vengono ottenute da canzoni direttamente, un prodotto che spesso ha costi anche più alti.

Un secondo elemento della strategia passa per la vendita delle suonerie e delle canzoni (comprese le canzoni di iTunes da usare per le proprie play list) su rete cellulare. Questa opportunità  è sostanzialmente preclusa in questo momento per la velocità  ridotta della rete Edge, ma con il lancio del telefono 3G le cose, almeno dal punto di vista tecnico, cambierebbero. Ma ci sarebbe da superare anche un ostacolo normativo, determinato dal fatto che le case discografiche pretendono di essere pagate di più per la musica venduta ‘€œover the air’€ su rete cellulare.

Apple sta affrontando le trattative con determinazione perché, dice il New York Times, sussiste il serio rischio di perdere il treno specie in Europa dove Nokia e Sony Ericsson, ma anche diversi operatori di telefonia cellulare, hanno già  una robusta infrastruttura per il business a cui punta Cupertino. Non avere la possibilità  di vendere musica su rete cellulare e avere un numero ridotto di canzoni da trasformare in suonerie potrebbe trasformarsi in un danno d’€™immagine rispetto ai concorrenti.

I discografici, sottolinea ancora il giornale americano, potrebbero cogliere l’€™occasione della fretta di Apple di chiudere un accordo per scalfire la pratica della musica a prezzo fissso. Canzoni con un costo diverso a seconda della data di rilascio o della popolarità , sarebbero favorite anche dal fatto che Apple ha già  fatto un passo indietro sulle sue posizioni nel settore dei video e dei film. In ogni caso, almeno al momento, Cupertino non sembra avere ancora metabolizzato l’€™idea di vendere canzoni a prezzo variabile.

Secondo il giornale Apple non pare avere ancora neppure intrapreso seriamente la strada della musica in abbonamento anche se Universal Music, la casa discografica con cui Jobs sta vivendo il rapporto più conflittuale (nessun accordo di lunga durata, la possibilità  per Universal di fare sui negozi concorrenti di iTunes Store offerte diverse e migliori di quelle praticate sul negozio di Apple), sta facendo molta pressione. Al momento però Apple vuol pagare molto meno di quanto le case discografiche richiedono e quindi la prospettiva di un accordo è molto distante.

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