Da oggi il supercomputer Mac di Virginia Tech è tornato in funzione e raggiunge una velocità di 12,25 teraflops, circa il 20% in più rispetto alla prima configurazione. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare tra qualche ora, quando i gestori del sistema fondato su 1100 Xserve, daranno l’annuncio alla stampa americana.
Il supercomputer, famigliarmente denominato ‘Big Mac’ ma il cui nome ufficiale è ‘System X’, era stato assemblato nell’autunno del 2003, inizialmente era fondato su macchine tower G5 da 2 GHz a doppio processore. Quando però poi Apple ha presentato i nuovi Xserve G5, Virginia Tech per ragioni di standardizzazione e di costo d’esercizio, ha deciso di upgradare il sistema. Apple allora ha procurato all’ateneo macchine appositamente configurate con velocità di clock superiore a quelle comunemente in commercio. Gli Xserve di Virginia, infatti, hanno un processore da 2.3 GHz frutto, probabilmente, di una modifica apportata su chip tradizionali e studiata specificatamente per questo uso da Apple.
A proposito degli Xserve da 2.3 GHz Apple ha anche precisato che essi sono esclusivi di Virginia Tech e che non c’è alcun progetto per il loro rilascio in tempo brevi al pubblico.
‘Big Mac’ al momento della sua prima configurazione lo scorso anno si collocò al terzo posto al mondo nella classifica dei supercomputer. Da allora diversi altre macchine sono state assemblate e al momento non è chiaro in quale posizione si troverà nel momento in cui il 6 novembre a Pittsburg, durante SuperComputing 2004, verrà rivelata la nuova classifica dei più potenti sistemi al mondo. Srinidhi Varadarajan, responsabile del design di ‘System X’ è però fiducioso: ‘Pensiamo di essere in buona posizione’, ha detto ad alcuni media.