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Adobe prepara ”Superstition”, sarà  Photoshop CS6

“Superstition” è il nome in codice di Photoshop CS6, pre-release in beta già in circolazione della quale Appleinsider pubblica alcune schermate e note esplicative. La prima novità che subito balza agli occhi è l’interfaccia rinnovata, ora un po’ più “dark”,  simile a quella adottata da Apple con Aperture e che sostituisce la “Platinum” finora utilizzata. Non tutti gradiranno questa novità e Adobe ha già fatto sapere ai tester che è possibile ripristinare il vecchio look. Anche le palette con le varie icone sono state aggiornate: i cambiamenti visibili ad occhio non sono così drammatici ma è evidente che Adobe ha voglia di dare una rinfrescatina a un software che ormai ha più di venti anni (sulla storia di Photoshop vi raccomandiamo anche quest’altro nostro articolo)

Le novità più importanti sono (almeno al momento) nella sezione 3D: Adobe ha cominciato a integrare funzioni per la gestione di oggetti tridimensionali sin dal 2008 con il rilascio della versione CS4. Photoshop permette di creare una vasta gamma di oggetti 3D di base usando i livelli 2D come punto di partenza. Dopo aver creato un oggetto 3D, è possibile spostarlo nello spazio 3D, modificarne le impostazioni di rendering, aggiungere le luci o combinarlo con altri livelli 3D. Non mancano tool per convertite i livelli 2D in “cartoline” (piani con proprietà tridimensionali), per avvolgere un livello 2D a un oggetto 3D (es. un cono, un cubo o un cilindro), creare trame 3D, simulare tecniche per la lavorazione dei metalli, creare volumi con più fotogrammi. Un nuovo tool denominato “3D material drop” è stato aggiunto allo strumento pennello e uno simile allo strumento contagocce. Immancabile l’opzione “3D text” per l’input di testo direttamente in 3D e con vari tool per alterare il risultato sui tre assi in vari modi. Anche nelle Preferenze dell’applicazione non mancano nuove opzioni per il 3D e i beta tester hanno già la possibilità di attivare o disattivare opzioni quali: “Allow Direct to Screen”, “Auto-Hide Layers” e “Interactive Rendering.” Altre interessanti opzioni nelle nuove Preferenze sono: “Rich Cursor”, “Show on Hover” e “Show on Interaction”. Dalla sezione 3D delle preferenze è possibile modificare la modalità di controllo degli assi, con opzioni quali “Invert Camera Axis” e “Separate Axis controls”. L’opzione “interactive Shadows Quality” permette, come facilmente intuibile, di selezionare la qualità delle ombreggiature.

3D a parte, altre novità nelle sottovoci della palette con gli strumenti correttivi: oltre ai classici pennelli correttivi, toppa, occhi rossi ora troviamo un non meglio precisato tool denominato “Remix”; mentre nella sezione con gli strumenti taglierina troviamo un “Perspective Crop Tool”.

Altre novità visibili nelle Preferenze Generali sono due opzioni attivabili o disattivabili dagli utenti e denominate “HUD Vertical Movement varies Round Brush Hardness” e “Snap Vector Tools and Transforms to Pixel Grid”. Nella sezione “Interfaccia” delle Preferenze nuove opzioni comprendono: “Show Transformation Values” e “Enable Text Drop Shadows”. Nuove preferenze anche nella sezione “Gestione file” con opzioni per il salvataggio automatico ogni tot minuti e altre per la compatibilità (“Ignore Rotation Metadata” e “Disable Compressions of PSD and PSB Files”). Nelle Preferenze concernenti il testo sono state rimosse le voci “Mostra opzione testo asiatico” e “Dimensione anteprima font”.

Ovviamente molte cose potrebbero cambiare quando sarà rilasciata la versione finale (probabilmente a metà 2012). Adobe sta lavorando anche su altri versanti: pochi giorni addietro vi abbiamo riferito di un nuovo algoritmo che consente di stabilizzare le foto mosse. Il sistema (che probabilmente sarà integrato in Photoshop CS6) funziona con le foto con scarsa esposizione o scattate con mano poco ferma e può presentare alcune foto (non funziona con tutte) come se fossero scattate con un cavalletto. L’algoritmo è in grado di determinare il movimento della fotocamera, se l’otturatore era aperto o no e consente di fare prove correggendo solo porzioni come ad esempio una parte in cui non è possibile leggere un testo. Il sistema non ha bisogno di metadati speciali, funziona con molte immagini e sarà particolarmente utile con le foto scattate con gli smartphone.

[A cura di Mauro Notarianni]

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