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Aperture: potenza, flessibilità  innovazione

Velocità , flessibilità , idee innovative. Queste le prime impressioni che ha suscitato Aperture al suo debutto ufficiale in Italia, avvenuto nel corso di un evento Apple riservato alla stampa e che si è tenuto ieri a Milano.

Per Macity ha partecipato all’incontro Stefano Peruzy di Fotografi Associati che, come tutti i presenti, in attesa di una vera e propria recensione, è rimasto impressionato dalle potenzialità  del software per la fotografia professionale

“La presentazione – ci dice Stefano – è stata molto interessante ed esaustiva ed è seguita ad una panoramica del nuovo hardware (G5 Dual Core e nuovi Powerbook). Il nuovo software di Apple girava su una macchina potente come il precedente top di gamma PowerMac G5 2,7 dual con 5Gb di Ram.

La prima impressione è stata ottima, hanno veramente pensato a tutto e la velocità , almeno con la macchina pro della demo è impressionante, un vero post-production all in one.

Come scritto da diverse parti, non si tratta di un software che sostituisce Photoshop ma si integra perfettamente in esso.

A prima vista Aperture sembra in grado di sostituire (finalmente) iView Pro per quello che concerne download delle Compact Flash, editing delle immagini (anche se Aperture risulta essere un vero e proprio tavolo luminoso virtuale) e forse anche catalogazione delle stesse (questa parte va però approfondita all’arrivo del software).

Il trattamento dei file digitali avviene come se questi fossero delle RAW, con intervento sul bilanciamento del bianco, contrasto, luminosità , riduzione del rumore e nitidezza nonché tonalità  e saturazione (anche in automatico) e la possibilità  di applicare gli interventi fatti a gruppi di files scattati in simili condizioni.

Una delle opzioni che colpisce di più è il “tavolo luminoso”. Si tratta di una funzionalità  unica nel suo genere che permette di avvicinare differenti immagini per decidere se possono coesistere insieme; questo si poteva fare solo ai tempi della pellicola con la stessa facilità  o altrimenti con Photoshop salvando diverse versioni dello stesso file (con occupazione di memoria maggiore e minore comodità  di eventuali interventi).

Molto interessanti sono la capacità  del software di mettere insieme files simili (staks) e la possibilità  di non modificare il file originale (che rimane intatto) potendolo comparare con versioni della stessa immagine al fine di decidere quale faccia al nostro caso.

In Aperture è presente poi una parte dedicata alla stampa (contatti o immagini in formato), alla stampa del portfolio tramite Apple (tipo quello che accade con iPhoto ma con l’utilizzo dei profili colore), invio immagini in bassa con email, upload su server FTP, pubblicazione su .Mac o esportazione in html con vari templates personalizzabili.
Per finire va evidenziata la totale integrazione con Automator, uno dei punti di forza di Aperture, che permette di organizzare lavoro in batch mentre il fotografo, magari, è sdraiato su una spiaggia tropicale.”

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