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Rovinava le sorprese di Apple e per questo finisce in tribunale

Rovinava le sorprese di Apple ed Apple lo porta in tribunale. È questo è quel che è successo ad Andrew Aude, citato a giudizio presso un tribunale californiano con l’accusa di avere violato accordi di riservatezza e norme sul lavoro, facendo trapelare informazioni riservate ai media, dettagli comunicati in anteprima anche ad aziende concorrenti del mondo IT.

Apple ha chiesto un processo con giuria e il risarcimento di danni per una somma superiore ai 25.000$ perchè, tra le altre cose, Aude ha rovinato ad Apple «l’effetto di annunciati che – testualmente – dovrebbero sorprendere e deliziare gli utenti»

L’ex dipendente Apple in questione era stato assunto come iOS software engineer nel 2016, poco dopo avere conseguito la laurea; si occupava di ottimizzazioni relative alle performance delle batterie, una posizione privilegiata che avrebbe permesso all’uomo di conoscere in anticipo diversi progetti riservati di Apple.

Nella citazione di Apple si afferma che in oltre cinque anni, Aude avrebbe sfruttato il suo lavoro per la Casa di Cupertino per far trapelare informazioni su più di una dozzina di prodotti e direttive aziendali, inclusi dettagli su un’app che all’epoca non era stata ancora annunciata: Journal (“Diario”, in italiano), arrivata con l’aggiornamento ad iOS 17.2. Oltre a riferire dell’arrivo dell’app Journal, l’uomo avrebbe rivelato ai media dettagli sul Vision Pro, policy sullo sviluppo dei prodotti, strategie da seguire per la conformità normativa, dettagli su collaboratori di alcuni progetti e altro ancora.

Nell’aprile del 2023, ad esempio, Aude ha fatto trapelare l’elenco delle caratteristiche definitive dell’app Diario, dettagli comunicati al telefono a un giornalista del Wall Street Journal; dopo le rivelazioni, il quotidiano aveva pubblicato un articolo con dettagli sulla futura app di Apple.

L’ex sviluppatore usava l’app Signal per comunicare sfruttata per inviare (da un telefono aziendlale) “oltre 1400 messaggi” allo stesso giornalista, interlocutore che Aude chiamaba “Homeboy” (“amico”, “ragazzo”, “fratello”, “compare”… ndr). L’uomo è accusato anche di avere inviato “oltre 10.000 messaggini” a una giornalista del sito The Information, “viaggiando in lungo e largo” per incontrarla.

Altri esempi di informazioni che l’uomo ha fatto trapelare in anteprima risalgono al 2020, con dettagli sul Vision Pro.

Apple ritiene le azioni dell’uomo di portata “vasta e mirata”, e sottolinea che le rivelazioni pubbliche avrebbero eliminato effetti che dovrebbero “sorprendere e deliziare” gli utenti.

Apple Park

Dopo avere ottenuto prove contro Aude, quest’ultimo è stato licenziato da Apple a fine 2023. A novembre 2023, sentito dall’azienda,ha negato di avere diffuso le informazioni ma nel corso dell’intervista l’uomo avrebbe chiesto di andare in bagno e avrebbe cancellato “quantità rilevanti di prove” dal telefono aziendale, compresa l’app Signal usata per comunicare con “Homeboy”. In un secondo colloquio avvenuto a dicembre, Apple riferisce che l’uomo avrebbe ammesso divulgazioni indebite confermando però soltanto le rivelazioni che ormai non poteva negare.

Apple avrebbe cercato di risolvere la questione con una soluzione stragiudiziale ma secondo l’azienda l’uomo non si è dimostrato collaborativo. Aude avrebbe, tra le altre cose, rifiutato di restituire le azioni vincolate assegnate ai dipendenti nel quadro dei loro pacchetti di compensazione.

Alla Casa di Cupertino non sembra interessare più di tanto il risarcimento ma portare avanti un’azione legale che sia da monito contro comportamenti del genere.

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