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Apple contestata ancora in Belgio per la questione garanzie

Il Ministero dell’Economia Belga, SPF Économie, contesta ad Apple le informazioni fornite sulle garanzie dei prodotti. Stando a quanto riporta il giornale De Standaard un giudice aveva inizialmente chiesto ai principali provider di bloccare l’accesso al sito web di Apple, seguendo una legge che permette di limitare l’accesso a determinati siti se utenti e consumatori non risultano protetti secondo le norme di legge. Il giudice ha poi ritirato la richiesta, per le difficoltà tecniche che potrebbero derivare dalla volontaria interruzione di alcuni servizi.

Nel 2012 l’associazione Test-Achats e dieci organizzazioni europee a difesa dei consumatori avevano preso di mira Apple per il presunto mancato rispetto delle leggi sulla garanzia. Similarmente a quanto denunciato a suo tempo da alcune associazioni italiane, quelle belghe accusano Apple di fornire informazioni “imprecise e incomplete” e altre accusano ancora la multinazionale della Mela e i suoi distributori di divulgare “Dichiarazioni non corrette e fuorvianti”. Nel mirino, come sa bene chi conosce la materia, c’è la scelta di offrire un solo anno di copertura lasciando il secondo dei due anni previsti dalle normative dell’EU a carico del rivenditore finale.

Se questa modalità di tutela del consumatore, a prima vista, appare in linea con quello che prevede la legge dell’Unione, nei fatti si traduce in uno svantaggio per chi acquistando un prodotto Apple si trova di fronte ad un guasto nel secondo anno di vita del dispositivo e non si vede riconosciuto il “difetto di conformità”, la contestatissima e problematica definizione del guasto che dovrebbe obbligare chi vende a coprire (a sue spese) la riparazione.

In Italia a dicembre del 2011, l’antitrust aveva sanzionato Apple per complessivi 900 mila euro. Secondo l’Antritrust sia presso i punti vendita, sia on line (su apple.com e store.apple.com) Apple non aveva informato in modo adeguato i consumatori sui diritti di assistenza gratuita biennale previsti dal Codice del Consumo, «ostacolando l’esercizio degli stessi e limitandosi a riconoscere la garanzia convenzionale del produttore di 1 anno». Secondo l’authority le «informazioni date su natura, contenuto e durata dei servizi di assistenza aggiuntivi a pagamento AppleCare Protection Plan, unite ai mancati chiarimenti sull’esistenza della garanzia legale biennale, erano tali da indurre i consumatori a sottoscrivere un contratto aggiuntivo quando la ‘copertura’ del servizio a pagamento si sovrappone in parte alla garanzia legale gratuita prevista dal Codice del Consumo».

In Italia recentemente anche Sony è stata multata per non aver informato in modo adeguato i consumatori circa i diritti di assistenza gratuita biennale loro spettanti per legge limitandosi invece ad illustrare la garanzia convenzionale del produttore, di un anno senza chiarirne la diversa natura e modalità.

Questione garanzie Apple Belgio

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