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Apple all’attacco in UK, «L’antitrust vuole farci riprogettare l’iPhone»

Apple difende con forza il suo ecosistema in una risposta fornita all’organismo britannico di controllo della concorrenza accusandolo di imporre scelte che potrebbero obbligarla a ridisegnare l’iPhone.

La Competition and Markets Authority (CMA) ha reso nota la risposta di Apple alla relazione provvisoria sugli ecosistemi mobili dell’autorità, così come risposte di altre aziende quali Google, Microsoft ed Epic Games (che da tempo ha preso di mira Cupertino con l’obiettivo di bypassare l’App Store e i sistemi di pagamento di Apple).

Nella dettagliatissima risposta (47 pagine), la Mela respinge con forza le conclusioni della commissione sulla concorrenza, spiegando che – “senza giustificazioni motivate” – la CMA ha tralasciato di mettere in evidenza i benefici dell’ecosistema Apple, “ignorandoli del tutto o nascondendoli sulla base nient’altro che di speculazioni”. La Mela ritiene che il report della CMA sia basato su “asserzioni non suffragate da prove e dubbi ipotetici” di rivali di Apple che otterrebbero vantaggi dal punto di vista commerciale imponendo “profondi” cambiamenti al sistema operativo dell’iPhone.

“Le conclusioni nell’Interim Report su tecnologie, progettazione dei prodotti e impatto sulla concorrenza”, si legge nella risposta di Apple, “derivano da accuse infondate e preoccupazioni ipotetiche sollevate principalmente per motivazioni egoistiche, da un manipolo di sviluppatori multimiliardari quali Microsoft, Facebook, Match, Spotify ed Epic, che bramano profondi cambiamenti all’iPhone per il proprio profitto commerciale, senza condurre alcuna verifica indipendente”.

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Apple esprime “profonda preoccupazione” sui potenziali cambiamenti che obbligherebbero a riprogettare il sistema operativo dell’iPhone al solo beneficio di questo piccolo e potente gruppo di sviluppatori. “L’Interim Report sembra presumere che la propria proposta di modifica sarebbe relativamente semplice”, scrive ancora Apple. “Eppure richiederebbe la completa riprogettazione di un prodotto che esiste da 15 anni, costantemente migliorato da investimenti di Apple in proprietà intellettuali, apprezzato e alquale fanno affidamento milioni di consumatori”.

La Competition and Markets Authority propone la possibilità di store alternativi all’App Store o il cosiddetto “sideloading” (la possibilità di scaricare app da siti esterni a Apple), una eventualità che Apple respinge paventando rischi per la sicurezza e per le implicazioni che questo comporterebbe, evidenziando che i suoi utenti che “danno molto valore alla sicurezza”, scegliendo spesso i dispositivi di Apple anziché quelli Android “anche per questo motivo”.

“Rimedi che mettono a rischio l’approccio olistico di Apple sulla sicurezza, di fatto eliminerebbero la differenziazione competitiva tra Apple e Android, cancellando questo prezioso elemento di scelta per gli utenti”.

Apple ha risposto anche su questioni specifiche quali i dubbi di alcuni sviluppatori sulle restrizioni del WebKit (il “motore” di Safari e altri browser) su iOS e iPadOS, spiegando che si tratta di una tecnologia innovativa e risponde alle necessità di cerca funzionalità che permettono di offrire web app.

Ricordiamo che recentemente è nato l’Open Web Advocacy – un gruppo di sviluppatori per fare pressione su Apple – allo scopo di poter sfruttare “motori” di terze parti nei browser per iOS.

Anche il CEO della Casa di Cupertino – Tim Cook – ha più volte ribadito che obbligare Apple al download di app da terzae parti distruggerebbe la sicurezza di iPhone.

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