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Apple, la Fort Knox della tecnologia: 65.8 miliardi di dollari in cassa

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La crescita di Apple continua a stupire il mondo finanziario. Se Google non va male, registrando tuttavia risultati leggermente in calo rispetto alle previsioni, quella che continua a stupire tutti è Apple. Le vendite e i profitti della società di Cupertino sono in costante aumento e le riserve finanziarie a fine marzo sono pari a 65.8 miliardi di dollari, ben 6 miliardi di dollari in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (a titolo di confronto, Google ha una riserva finanziaria di 36.7 miliardi di dollari).

Poiché Apple non sembra intenzionata a pagare i dividendi agli azionisti, in tanti ancora una volta si chiedono cosa voglia fare Cupertino con questa enorme mole di denaro e se non è il caso di cominciare ad acquisire qualche azienda strategica. I possibili “candidati” cambiano di mese in mese: la priorità al momento potrebbe essere l’aumento della presenza sul web, con target quali Netflix (servizio noleggio di film e videogiochi via Internet) e Akamai (piattaforma per la distribuzione di contenuti via internet). La prima ha un valore di 13.2 miliardi di dollari; la seconda 7.6 miliardi di dollari. Ancora una volta c’è chi crede nel possibile acquisto di FaceBook, un tesoro che da solo vale la bellezza di 50 miliardi di dollari. Come abbiamo altre volte spiegato, è vero che la casa di Cupertino avrebbe vari motivi per volere Facebook: il primo, in particolare, i suoi 500 milioni di utenti. Apple a non è mai riuscita a sfondare nel settore dei social network ma l’acquisizione di un colosso come FB potrebbe cambiare tutto; per non parlare poi della possibilità di convertire tutti gli account FaceBook in account iTunes Store/FaceTime (anche se probabilmente questa operazione non potrebbe essere automatica per elementari ragioni di privacy oltre che contrattuali).

Accanto alle considerazioni di carattere tecnico secondo le quali la casa della Mela potrebbe, per liquidità, acquistare Facebook, e a quelle che ruotano intorno ai vantaggi che una simile acquisizione porterebbe al “parco utenti” di Apple, se ne devono collocare anche altre, dalle reazioni dei mercati e degli investitori che non potrebbero non essere così favorevoli all’idea del prosciugamento della liquidità e degli investimenti a breve, alla storica riluttanza di Apple ad acquisire realtà anche ben più piccole e affini al suo business di quanto non lo sia Facebook. Lo stesso Jobs ha sempre affermato che l’obiettivo di Apple non è quello di acquistare grandi società ma società di ridotte dimensioni con tecnologie strategiche, facili da assimilare e in cui è altrettanto facile inoculare la particolare cultura aziendale della Mela, cosa che a Cupertino si fa regolarmente e spesso senza alcun annuncio. Per queste ragioni, l’acquisto di Facebook farebbe clamore almeno quanto l’idea di vedere il numero uno dei siti di social network nelle mani del numero uno del nuovo orizzonte del mobile.

[A cura di Mauro Notarianni]

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