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Norman Foster «Se potessi riprogettare Apple Park ridurrei i parcheggi per le auto»

Se Norman Foster potesse ancora cambiare qualcosa in Apple Park – il nuovo campus da 708.000 m2 di Apple che da aprile ha cominciato a ospitare alcuni dei 12.000 dipendenti – cambierebbe i parcheggi, strutture che in futuro probabilmente non saranno più rilevanti come pensiamo oggi.

Il noto archistar ha passato gli ultimi otto anni a perfezionare il Campus 2, è molto contento del risultato ma il dubbio è che avere pensato a parcheggi così grandi sia un errore, per via dei cambiamenti nel settore dei trasporti.

Foster ha parlato di Apple Park nel corso della Wired Business Conference. Il nuovo quartier generale di Apple vanta un enorme garage sotterraneo in grado di ospitare 11.000 veicoli, quella che oggi è una comodità, ma in un futuro non troppo lontano, secondo l’architetto le auto (e i garage) saranno molto meno importanti di ora. “Forse il tradizionale garage deve essere ripensato e ora inteso diversamente” ha dichiarato Foster «Se avessi una seconda opportunità, farei molta pressione per realizzare i parcheggi ai piani molto più grandi, in modo che se non dovessero servire per le auto, potrebbero essere trasformati facilmente in spazi abitabili».

Secondo Foster, il futuro della progettazione degli ambienti di lavoro è dipendente da questo tipo di flessibilità. Potrebbe sembrare un controsenso vista l’attenzione di Steve Jobs per i dettagli e l’architetto ha ricordato che quando il defunto co-fondatore di Apple lo contattò per la prima volta nel 2009 per parlare del progetto «Aveva una visione molto chiara in termini di cosa rappresentasse il progetto».

Jobs voleva una struttura che sembrasse una conseguenza naturale del paesaggio esistente. Il meticoloso ex CEO di Apple aveva pensato a tutto, dalle maniglie delle porte, ai materiali ultra-resistenti da usare per la struttura degli edifici. Jobs era ossessionato dal vetro e voleva qualcosa che incoraggisasse i legami all’interno e all’esterno delle varie sezioni, pensando anche a dettagli come alla porta del ristorante nel campus che doveva aprirsi in modo completo in 12 secondi.

A febbraio di quest’anno Tim Cook aveva spiegato che Apple Park era stata concepito da Jobs come «Un centro di innovazione per generazioni a venire». E ancora «Gli spazi di lavoro e i parchi sono progettati per offrire ispirazione al nostro team e apportare benefici all’ambiente».

Tra gli obiettivi di Jobs, lo ricordiamo, quello di realizzare uno degli edifici a maggiore efficienza energetica al mondo: il campus sarà interamente alimentato da energia rinnovabile. Anche Jony Ive, Chief Design Officer della Mela, ha ricordato l’impegno profuso da Jobs nel progetto«Steve ha investito così tanta energia nel creare e sostenere ambienti creativi e vitali. Abbiamo affrontato la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione del nostro nuovo campus con lo stesso entusiasmo e gli stessi principi di design che caratterizzano i nostri prodotti». »La fusione tra edifici incredibilmente complessi ed evoluti con distese verdi e ondeggianti dà vita a un splendido ambiente aperto che ispirerà le persone a creare, collaborare e lavorare insieme».

Apple Park includerà un centro per i visitatori, con un Apple Store e una caffetteria aperta al pubblico, un centro fitness da 9.300 m2 per i dipendenti Apple, laboratori di ricerca e sviluppo e lo Steve Jobs Theater. Le aree verdi offriranno ai dipendenti oltre tre chilometri di sentieri nel parco per correre e camminare, oltre a un frutteto, un prato e un laghetto nel terreno situato al centro della struttura circolare.

Progettato in collaborazione con Foster + Partners, Apple Park sostituisce oltre 464.000 m2 di asfalto e cemento con terreni erbosi e più di 9.000 piante autoctone resistenti al clima secco ed è interamente alimentato da energia rinnovabile. Grazie a un impianto fotovoltaico da 17 megawatt sul tetto, Apple Park sarà dotato di una delle più grandi installazioni di pannelli solari in loco al mondo. Sarà inoltre l’edificio con ventilazione naturale più imponente al mondo, progettato per non richiedere alcun riscaldamento né condizionamento per nove mesi all’anno.

I parcheggi esterni dell'Apple Park
I parcheggi esterni dell’Apple Park

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