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Apple, come sarebbe la vita tutta “Air”?

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Provate a immaginarlo. Comprate la Time Capsule, un MacBook Pro o semplice ma con qualità  analoghe a quelle dell’Air, un iMac o un Mac Pro anch’esso senza fili. E non è finita: cosa succederebbe se il Bluetooth e il WiFi facessero la comparsa su tutti gli iPod e iPhone? E se all’improvviso comparissero anche stampanti e dischi esterni senza fili? Come cambierebbe la nostra vita di utenti Mac?

Proviamo a immaginarlo. Apple, dopotutto, con l’iMac del 1998 aprì le porte a un mondo senza più floppy disk e invece fece fare la sua comparsa a Firewire, Usb e Ethernet di serie su tutti i suoi computer. Oggi, nell’esempio del MacBook Air, due su tre di queste tecnologie sono state rimpiazzate dalla connessione 802.11N, mentre la terza è ridotta a una funzione d’appoggio (un’unica porta Usb per tutto: connettori, adattatori e al limite chiavette Usb.

Ma come sarebbe questa vita tutta senza fili? Per prima cosa, scomparirebbero i cavi di collegamento. Molte di questi apparecchi (i Mac fissi, le stampanti, i dischi esterni) avrebbero ovviamente sempre bisogno della presa di corrente. Ma potrebbero andare a finire in posti più “comodi” per chi li usa. Lontani l’uno dall’altro. Serenamente messi là  dove il gusto per l’arredamento e l’ordine (o più semplicemente le disponibilità  di superfici) consentono. Poi, per gli apparecchi portatili, dai computer mobili sino agli iPod, la cosa si farebbe sempre più interessante.

Si potrebbero iniziare sincronizzazioni a distanza, senza fili, passaggi di file, utilizzo di periferiche. Ragioniamo un attimo: se la “potenza di calcolo” cresce, cosa impedisce ad esempio di guardare un Dvd direttamente sull’iPod o l’iPhone mentre si sta in casa, in streaming dalla Apple Tv o dall’iMac? Magari anche un Dvd, perché no?

E la condivisione dei file? I backup? Come abbiamo visto, le nuove tecnologie di Leopard (modalità  ultrafacile per trovare i computer condivisi attraverso il Finder, Time Machine, la nuova base Time Capsule) permettono di semplificare in maniera estremamente intuitiva queste tecnologie. Se poi uno utilizza anche DotMac, con la modalità  “Back To My Mac” può “trovare” il computer di casa anche quando è fuori con il portatile. O magari, perché no, le canzoni con l’iPod o l’iPhone.

I critici dicono che prima che succeda questo ci vuole molto. Velocità  nelle connessioni senza fili, ad esempio. O migliore batteria per gli apparecchi portatili. Ma a noi pare che il senza-fili degli ultimi Mac, cioè l’802.11N, sia più che veloce (basta che la connessione non diventi ibrida, cioè con anche un “vecchio” G o addirittura B, perché in quel caso rallenta per mettersi alla pari dell’apparecchio più lento tra quelli connessi). Il discorso cambia per le batterie.

Queste ultime sì che dovrebbero evolvere rapidamente. Come nota ad esempio lo steso Steve Jobs, il consumo di un iPhone 3G adesso sarebbe proibitivo in termini energetici: vita delle batterie troppo corta, per questo è stato realizzato per primo il modello Gsm. Rigiriamo il problema: se ci fossero batterie più capaci ed efficienti, a chi importerebbe del consumo dell’apparecchio? Se ci fossero batterie all’altezza (magari anche per stampanti e fotocamere) si potrebbe davvero aprire un’era tutta senza fili. Tutta “Air”.

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