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Apple Tv, la console di Apple

Apple con la Apple Tv cambia strada, almeno dal punto di vista dei margini di profitto. Il media extender che recentemente ha visto l’aggiornamento con una versione da 160 GB, infatti produce un profitto, fatto un calcolo sul costo delle componenti di circa il 20%: 237$ contro 299$ della vendita al dettaglio. A fissare il dato, piuttosto interessante. àˆ iSuppli, una società  specializzata nell’analisi delle forniture di componenti a beneficio dell’industria dell’elettronica.

Il 20% di profitto è ben distante dalle medie tradizionali di Apple che solitamente su altri tipi di prodotto, come ad esempio iPod, ha margini decisamente più alti, intorno al 50% in qualche caso. La ragione per cui Apple tiene i profitti così bassi rispetto al resto della sua offerta deriva dal fatto, ipotizza iSuppli, che Cupertino cerca di alzare le vendite dalla Apple Tv in funzione dei contenuti che potrebbero essere la vera fonte di profitto. In termini pratici il percorso sarebbe quello seguito dai produttori di console per il gioco che addirittura perdono denaro in funzione del fatto che traggono profitti dalla vendita di strumenti per la programmazione dei giochi e dalle royalties sugli stessi giochi.

Venendo all’analisi di iSuppli, dalla ricerca si apprende che la parte più costosa della Apple Tv è il processore Intel. Si tratta di una variante dei vecchi Pentium M, qui in versione con clock a velocità  ridotta, che ha un prezzo di mercato di circa 40$ (al confronto un processore per i nuovi MacBook Pro, ad esempio, si avvicina ai 400$). Sommando il prezzo del processore a quello del chipset sempre Intel, che serve a svolgere le funzioni di comunicazione con altre parti del dispositivo e ha un costo di 28$, si comprende come Intel sia la società  che più di ogni altra trae profitti, per quanto limitati, dalla Apple Tv.

Restando in ambito Apple sembra che anche iPhone non sia, dal punto di vista dell’hardware, una vera e propria miniera d’oro per la Mela; anche nel caso del telefono infatti i margini potrebbero (condizionale d’obbligo visto che nessuno ha ancora avuto tra le mani un iPhone da sezionare) sono intorno al 20%, ma anche lì Apple avrebbe profitti dalle percentuali sull’esercizio che le passerebbe AT&T.

Venendo agli altri fornitori sia apprende che Nvidia spunta 15$ per il GeForce GO 7300, il chip per il Wifi (di Broadcom) costa 19$ mentre Cypress Semiconductor fornisce due processori da 1,65$ e Silicon Storage Technology un microcontroller da 1 $. E’ interessante notare che Apple vendendo la versione da 160Gb alza il profitto di 30$; il disco fisso (di Fujitsu) da 40 GB costa infatti 37$, quello di capienza maggiore 73$, 35$ di differenza che una volta proiettati sul prodotto finito diventano 100$ visto che la versione a capacità  ridotta costa 299$ mentre quella “supersized” costa 399$.

Infine una curiosità . La componente meno costosa dalla Apple Tv è il chip per l’audio. Prodotto dalla taiwanese RealTek Semiconductor costa appena 75 centesimi di dollaro.

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