Gates descritto come un signore feudale. Microsoft come la principale responsabile dell’arretratezza in cui versa il settore informatico. Ci va giù pesante Bruce Sterling, considerato insieme a Gibson l’inventore del Cyberpunk, scrittore informatico, nell’intervista rilasciata a Repubblica.
Sterling, a Torino per il convegno “”Free software. Libertà di informazione in rete”, tuona contro i nemici dell’innovazione e caldeggia come unica via d’uscita il “rinascimento” dell’open source.
Secondo Sterling “I consumatori devono avere la possibilità di scegliere: nessuno deve essere obbligato a comprare i prodotti di Bill Gates, che oggi con Windows detiene il 95% del mercato dei sistemi operativi. Un monopolio che è l’esatto contrario della libertà . Una compagnia privata che detenga una risorsa così importante e strategica per la società non si era mai vista nella storia: non si tratta neppure più di capitalismo sfrenato, ma di feudalesimo, in cui tutto appartiene all’unico grande feudatario davanti al quale gli sforzi di software alla Linux sembrano quelli di piccole e magnifiche città rinascimentali”.
Per rovesciare il “signore del feudo” la soluzione è una e una sola: “Non usare i suoi prodotti. Io, ad esempio, – dice Sterling – da tempo mi rifornisco quasi esclusivamente del cosiddetto abandonware”, ovvero quel software non più implementato.
Un dettame che il profeta del Cyberpunk coltiva usando un Mac su cui fa girare Write Now “”Write Now” “mi trovo benissimo – dice Gibson – senza contribuire a ingrossare le fila già foltissime dei clienti Microsoft. E sotto Linux c’è la suite StarOffice che è sempre più competitiva con Office e non costa niente”.
L’intervista completa può essere letta sull’edizione on line di Repubblica.
(Grazie a Massimo Birattari per la segnalazione)