Niente memorie flash, ma un micro drive. Ecco che il sistema d’archiviazione utilizzato nei nuovi mini iPod. A confermare che non si tratta di una cosiddetta “memoria allo stato solido” a costituire il cuore dei microlettori di Apple, è la stessa azienda di Cupertino. Di HD parlano le specifiche tecniche dei lettori e qualche fonte vicina, se non vicinissima, al gruppo che sta ancora terminando di ingegnerizzare i dispositivi.
Ma stabilito che si tratta di veri e propri HD, sarebbe interessante conoscere chi sia il fornitore di Cupertino. Sull’argomento dalla società della Mela trapela poco o nulla in via ufficiale anche se pare praticamente certo che il fornitore sia Hitachi che produce un Micro Drive da 4 GB. Al momento Toshiba non dispone di un HD di un pollice di diametro (un simile prodotto è atteso solo per la seconda metà del 2004), come quello nel mini iPod e Corniche ha recentemente rilasciato un disco da soli 2 pollici. Sul mercato resta solo, dunque, proprio Hitachi a produrre dischi simili a quelli impiegati da Apple.
La società Giapponese che, di fatto, ha rilevato il business degli HD di IBM (anche se per ora opera ancora in joint venture) era riuscita già a convincere Dell ad utilizzare suoi prodotti nel campo degli MP3 (un HD da 1.8 GB é alla base del Digital Juke Box) ora dunque conquista anche un cliente rilevantissimo come Apple.
Attualmente i mciro drive vengono usati in numeri significativi solo nel campo della fotografia digitale. Ad inventarli è stata IBM che però non ebbe grande successo al momento del lancio per il costo sfavorevole, anche se nel rapporto tra capacità e prezzo battono di gran lunga le memorie flash. Un vantaggio che Apple sfrutta pienamente con i nuovi lettori. Basti pensare che il mini iPod da 4 GB costa 249 dollari mentre una CompactFlash da 2 GB di buona qualità “nuda e cruda” ben difficilmente si acquista sul mercato americano per meno di 500$.