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Caso privacy, fondatore di Whatsapp polemizza e se ne va da Facebook

Jan Koum, co-fondatore di WhatsApp, ha annunciato di voler lasciare l’azienda che ora è controllata da Facebook. Koum aveva iniziato a lavorare per il social di Mark Zuckerberg ed era entrato nel Consiglio di amministrazione dell’azienda con l’acquisizione di WhatsApp da parte di Facebook per 19 miliardi di dollari nel febbraio del 2014.

In un post su Facebook, Koum scrive: “È passato quasi un decennio da quando io e Brian abbiamo avviato WhatsApp ed è stato un percorso incredibile fatto con alcune tra le migliori persone che abbia avuto modo di conoscere”. “Ora è però giunto il momento di cambiare aria. Ho avuto la grande fortuna di lavorare con un piccolo e incredibile team e verificare quanto un folle approccio di concentrazione spossa portare alla creazione di un’app usata da così tante persone in tutto il mondo”.

Stando a quanto riferisce il Washington Post, che per primo ha parlato dell’addio di Koum, ancora prima che questo pubblicasse il testo su Facebook, la ragione dell’addio ha a che fare con divergenze con Facebook, presubilmente scontri con l’azienda per problematiche riguardanti la privacy, la monetizzazione del servizio, alla sicurezza dei dati degli utenti.

WhatsApp e Facebook

Oltre che da WhatsApp, Koum si è anche dimesso dal consiglio di amministrazione di Facebook. I disaccordi con l’azienda di Zuckerberg sono collegati allo scandalo Cambridge Analytica e altre polemiche come ad esempio quelle per un progetto che prevedeva di incrociare le informazioni fornite dagli ospedali con quelle raccolte dal social per capire quali pazienti hanno bisogno di un trattamento o una cura speciale. Si vocifera ad ogni modo che Koum intendesse lasciare Facebook ancora prima dello scandalo per la cessione dei dati e si parlava di tensione sin da quando WhatsApp era stata ceduta a Facebook.

Il social di Zuckerberg inizialmente aveva promesso di non condividere i dati WhatsApp con Facebook ma ad agosto del 2016 ha aggiornato d Termini di servizio e della Informativa sulla privacy spiegando agli utenti che potevano scegliere di condividere le informazioni del loro account con Facebook per migliorare le loro esperienze con le inserzioni e i prodotti di Facebook. Il The Washington Post riferisce che i dipendenti di WhatsApp sono “demoralizzati” dalle divergenze tra Facebook e WhatsApp e alcuni di loro avrebbero deciso di andarsene a novembre, quando matureranno i loro bonus di compartecipazione azionaria.

Poche settimane addietro, il fondatore di WhatsApp aveva invitato tutti (tramite Twitter) a cancellarsi dal social: “È arrivato il momento”, scriveva, un tweet dal quale si intuiva che Acton non condivideva la linea di dell’azienda che aveva comprato la sua “creatura”.

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