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Dipendenti sindacalizzati dell’Apple Store del Maryland lamentano perdita benefit

Dipendenti sindacalizzati dell’Apple Store Towson del Maryland (Stati Uniti) hanno presentato una denuncia al National Labor Relations Board (commissione nazionale per le relazioni di lavoro) perché ad alcuni di loro sarebbero stati negati benefit recentemente predisposti per i dipendenti non iscritti ai sindacati.

Lo riferisce Bloomberg spiegando che a ottobre Apple ha annunciato per alcuni stati dei fondi aggiuntivi per l’istruzione e nuove opzioni per la copertura sanitaria ma ai dipendenti dell’Apple Store Towson sarebbero stati negati i benefit, riferendo che questi dovevano essere negoziati con Apple dal sindacato.

I dipendenti dell’Apple Store Towson sono stati i primi di un negozio al dettaglio statunitense di Apple a unirsi in un sindacato. Deirdre O’Brien – la persona a capo dei negozi al dettaglio – aveva avvertito i dipendenti spiegando loro di futuri problemi di negoziazione aderendo ai sindacati. “Abbiamo rapporti basati sull’aperto e diretto coinvolgimento”, aveva dichiarato O’Brien a maggio, riferendo di ritenere che questo rapporto poteva “cambiare radicalmente” se uno store era rappresentato “in forza di un contratto collettivo”.

apple store seul foto

Le restrizioni sui benefit per i dipendenti sindacalizzati degli store, potrebbero dissuadere dipendenti di altri negozi al dettaglio dall’idea di aderire a sindacati, strategia seguita anche da altre aziende come ad esempio Starbucks.

In una lettera indirizzata al CEO di Apple, Tim Cook, il comitato negoziale ha scritto di delusione nell’apprendere che l’azienda non offrirà ai lavoratori della sede alcuni dei nuovi benefit previsti per altri dipendenti del settore retail, parlando ancora di “disinformazione” in merito alla contrattazione per l’inclusione dei benefici nel loro contratto.

I dipendenti di altri store affermano che l’azienda continua a mettere i bastoni tra le ruote sulla sindacalizzazione, e i Communications Workers of America hanno presentato reclami sul comportamento di Apple a New York e in Oklahoma.

Secondo Benjamin Sachs, professore della Harvard Law School, non ci sono motivi per impedire a Apple di offrire nuovi benefit ai dipendenti sindacalizzati. Wilma Liebman, presidente del National Labor Relations Board, ha riferito a Bloomberg che la mossa di bloccare i benefit potrebbe essere una violazione del diritto del lavoro, spiegando che è difficile trovare un motivo legittimo per il tempismo diverso da quello influenzare l’esito delle elezioni sulla scelta di sindacalizzare o meno gli store.

Come abbiamo spiegato qui, i sindacati da sempre sono generalmente osteggiati negli USA ma sono molti i lavoratori che, soprattutto con l’acuirsi della crisi, hanno compreso la necessità di tutele e protezioni; la riapertura di fratture tra capitale e lavoro rende ancora più evidente la necessità di un maggiore potere contrattuale per consentire ai lavoratori di reagire in materia collettiva.

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