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FaceTime costa 79 centesimi per ragioni di contabilità 

Diversi utenti hanno accolto con qualche critica la scelta di Apple di rilasciare a pagamento FaceTime 1.0 su Mac App Store. Il prezzo contenuto di 79 centesimi però non è dovuto all’intenzione di Apple di lucrare ulteriormente sulle tasche dei propri utenti, bensì per ragioni di contabilità. Dopo mesi di disponibilità gratuita in versione beta, la prima versione finale di FaceTime 1.0 è stata rilasciata su Mac App Store ieri in contemporanea con l’introduzione dei nuovi MacBook Pro, i primi dotati della nuova webcam FaceTime HD. Fin dall’inizio la scelta di distribuire il software a pagamento al prezzo di 79 centesimi aveva sollevato qualche dubbio.

La conferma che si tratta di una mossa obbligata per ragioni di contabilità arriva da un post su twitter di Dan Moren di Macworld. Moren dichiara che la precisazione arriva direttamente da Cupertino e che si tratta di una soluzione identica a quella seguita da Apple per attivare il Wi-Fi n più veloce nei MacBook Pro del 2007. Allora le macchine già integravano nell’hardware questa funzionalità che però non era attiva e reclamizzata nel momento del lancio nei negozi. Per poter offrire agli utenti una nuova funzionalità significativa Apple allora dovette richiedere 2 dollari per l’update del firmware che attivava il Wi-Fi più veloce. Anche in quel caso si era trattato di una mossa imposta dal reparto contabilità: se Apple non avesse addebitato anche una piccola somma simbolica per attivare la nuova feature, la contabilità avrebbe dovuto rivedere tutti i ricavi generati dalle vendite hardware per allocare una minima parte dei profitti anche a questa feature, con una complicazione enorme e sproporzionata dei calcoli.

La comunicazione FaceTime è gratuita e di serie su iPhone, il nuovo touch e anche sui MacBook Pro lanciati ieri: in tutti questi casi la funzione è stata reclamizzata prima della vendita. Questo varrà per tutti i nuovi Mac e dispositivi iOS che arriveranno in futuro, incluso iPad 2 atteso per mercoledì 2 marzo.

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