Se al posto di Steve Jobs ci fossero stati Gil Amelio o Michael Spindler Apple sarebbe in vendita su eBay. Il parere è dell’influente rivista finanziaria Fortune e arriva nel contesto di un articolo tutto dedicato ad esaltare l’opera dell’attuale CEO della società di Cupertino ma anche a capire quali siano i fattori che, al di là dell’indubbia fondamentale opera del fondatore, hanno contribuito alla sua salvezza.
“Più di ogni altro – si legge nell’articolo di Eric Nee – è stato Steve Jobs a salvare Apple. E’ essenzialmente grazie a lui che ora, per la prima volta a distanza di 13 anni, gli azionisti avranno 2 azioni per una ed è grazie a lui che lo scorso anno il titolo è aumentato del 255%. Ma c’è almeno un altro fattore che non si può trascurare e che ha influito in questa rinascita: Internet”.
Secondo Fortune la nascita della cultura di Internet ha deviato l’attenzione del mondo informatico dal PC “se questo non fosse accaduto – dice Nee – e se tutte le innovazioni fossero nate intorno a Windows, Apple sarebbe stata fritta. Nessuno avrebbe sviluppato per Mac con una percentuale di mercato tanto bassa. Con tutta l’innovazione spostata sul Web Apple ha avuto una seconda opportunità e Jobs, e questo va a suo merito, ha saputo coglierla”.
Tre, secondo Fortune, le mosse con cui Jobs ha compiuto il salvataggio: assicurarsi che le applicazioni più rilevanti del mondo PC fossero compatibili con Mac (è il caso di Office), operare in maniera che Apple potesse espandersi su Internet (e questo è stato ottenuto con il supporto dai maggiori produttori di plug-ins e browsers), infine Jobs ha fatto in maniera che i computers Apple fossero i più interessanti ed eccitanti del mercato (e a questo ha contribuito la creazione di iMac).
Fortune: Jobs e Internet hanno salvato Apple
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