Google ha attivato alcune migliorie in Google Maps mostrando gradazioni di colore che rappresentano la vegetazione e aggiungendo etichette alle grandi formazioni naturali. L’arricchimento con elementi visivi dei dati consente di identificare velocemente grandi foreste, deserti, catene montuose, ecc. in tutto il mondo. La colorazione consente anche di rendersi conto dell’impatto delle formazioni naturali e di come e perché si è sviluppato urbanisticamente un territorio con ponti e dighe.
Nel primo esempio che vediamo qui sotto, si vedono gli aridi deserti del Pakistan, la catena montuosa dell’Himalaya, le giungle del Laos. Nell’altro esempio più in giù si riconoscono le montagne della costiera di Vancouver, evidenziando come gli insediamenti si siano sviluppati a sud, anziché nelle zone collinari.
Oltre ad informazioni su terreni e vegetazione, le sigle che identificano le formazioni naturali possono essere ricercate in Google Maps. Vi siete mai chiesti dove si trova il Bacino dell’Amazzonia? Una semplice ricerca mostra il risultato che vedete ancora più sotto. Con lo stesso meccanismo potete cercare il deserto de Gobi, la penisola di Melville, il Nullarbor Plain australiano, ecc.
[A cura di Mauro Notarianni]